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Dieci mesi di prigione con sospensione della pena sono stati richiesti lunedi’ contrro Dominique Broc, portavoce dei Cannabis social club, che perorano la depenalizzazione della cannabis ed hanno difeso le proprio motivazioni davanti al tribunale correzionale di Tours. Questo giardiniere di 44 anni e’ perseguito per uso e detenzione di cannabis nonche’ istigazione al consumo di stupefacenti e rifiuto a farsi rilevare il DNA quando lo scorso 21 febbraio e’ stato arrestato a casa sua. Quel giorno la polizia ha scoperto a casa sua 126 piante e 21 grammi di cannabis. Il tribunale ha aggiornato l’udienza al prossimo 18 aprile.
Broc e’ il fondatore del movimento Cannabis Social club, gruppi di “adulti responsabili, basati sull’amicizia” che insieme coltivano cannabis per un consumo personale, in modo da “liberarsi del mercato nero” -ha cosi’ spiegato. Non e’ perseguito per coltivazione di cannabis. La sua difesa ha sollevato l’incompetenza del tribunale poiche’ avrebbe dovuto essere giudicato per “produzione in banda organizzata”, un crimine passibile di 30 anni di reclusione che deve essere affrontato davanti ad una Corte d’Assise. “Si tratta di dimostrare che la legge e’ inadatta”, ha spiegato Broc in udienza. “Ci sono 20.000 persone che coltivano cannabis per il proprio consumo in Francia, non si puo’ portarli tutti davanti alla Corte d’Assise…”. “Non c’e’ altra possibilita’ che passare attraverso l’autoproduzione se non si vogliono arricchire le mafie. Ve l’ho gia’ detto, non ci fermeremo”, ha detto davanti la presidente del Tribunale. “Puo’ darsi che le cose evolveranno un giorno. Ma per l’attuale della legislazione e’ vietato”, ha risposto il presidente. Broc ha comunque negato di aver istigato al consumo poiche’ gli aderenti ai Cannabis Social club sono gia’ consumatori”. Ma li ho istigati a consumare meglio”, ha detto sottolineando che egli e’ contro gli spinelli e preferisce utilizzare la cannabis in cucina con un vaporizzatore. “Lo scopo di Broc e’ di attirare l’attenzione, di provocare la discussione. Il ruolo della giustizia e’ di dire se e’ stata violata la legge o meno”, ha risposto il procuratore.
Marie Boy, vice-segretario nazionale dei Verdi che ha ricordato come la Francia abbia la legislazione piu’ repressiva d’Europa in materia di cannabis, mentre come quantita’ di consumi e’ tra i maggiori Paesi.
Broc e’ convocato nuovamente davanti alla giustizia il 2 maggio, insieme ad altre 12 persone per sciogliere la Fderation des cannabis social club.