Una indagine sul consumo di droga a cui partecipano i consumatori delle medesime sostanze. La “Global Drug Survey 2014” (GDS) l’ha lanciata e chiunque nel mondo vi puo’ partecipare fino al 20 dicembre, in modo anonimo e riservato (1). Lo scopo? “Dare la parola a chi conosce meglio le droghe: i consumatori”, spiega Adam Winstock, lo psichiatra londinese che ha concepito questo questionario lanciato in 17 Paesi. L’indagine e’ basata su una partecipazione volontaria e non su un campione determinato, per cui non ci saranno risultati statisticamente rilevanti. Servira’ a fornire un’idea pratica, lontano dai tabu’, dai fantasmi e dai pregiudizi.
La GDS vuole raccogliere “fatti e non opinioni” su chi ne fa uso, in modo da informare tutto il mondo, a cominciare dai consumatori, ed aiutarli a meglio gestire la loro vita’ e la propria salute. L’obiettivo non e’ di farli smettere. “La maggior parte delle persone che bevono alcool o consumano droghe non ne sono dipendenti e non hanno problemi rilevanti” -spiega Winstock. “Nella maggior parte dei casi, non consumano per affrontare un problema fisico od emozionale, ma per fare delle esperienze, spesso piacevoli”. “Parlare di droghe sono in termini di danni, fa si’ che molti consumatori si sconnettano. Ma le droghe sono causa anche di questi danni, e il miglior metodo per ridurli e’ di partire dalla prima motivazione: provare piacere e godere”.
La GDS offre gia’ ai consumatori uno strumento, solo in loingua inglese: il “Drugs Meter”, un’applicazione digitale gratuita. Il suo uso e’ facile: voi indicate cio’ che consumate (alcool, cannabis, farmaci…) e l’applicazione vi dice se avete un comportamento a rischio.
(1) il test e’ fattibile in 14 lingue, ma non c’e’ quella italiana