Come spiegare ai contadini colombiani che coltivare la droga e’ illegale quando in altri Paesi viene legalizzata: il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha presentato questo paradosso davanti al Forum mondiale economico di Davos, in Svizzera, ed ha ipotizzato un coordinamento internazionale.
“Come posso dire al contadino che coltiva la marijuana nelle montagne della Colombia che dovra’ andare in prigione, quando fumare della marijuana e’ legale negli Stati del Colorado e di Washington?” in Usa -ha dichiarato Santos nell’ambito di un dibattito sulle droghe in presenza dei responsabili politici ed economici riuniti a Davos.
“Dobbiamo affrontare questo problema a livello internazionale perche’ altrimenti lo dovremo spostare da un luogo ad un altro”.
Santos ha anche ricordato che l’Organizzazione degli Stati Americani (OEA), che raggruppa tutti i Paesi del continente con l’eccezione di Cuba, ha dato mandato per esaminare a fondo la questione della legalizzazione in un contesto di lotta al narcotraffico.
L’OEA, nel 2012, aveva approvato un documento in cui rilevava che i metodi tradizionali di repressione dei cartelli della droga, tipici della lotta messa in atto dagli Usa, non avevano dato i risultati sperati. Un mezzo efficace, secondo il presidente colombiano, e’ la confisca dei beni dei baroni della droga, ma “il segreto bancario e’ un ostacolo”. A maggio del 2013 l’OEA ha pubblicato un rapporto in cui invita a studiare una eventuale legalizzazione della cannabis, come contrattacco al traffico, iniziativa sostenuta notoriamente dall’ex-presidente messicano Vicente Fox (destra).
Per Santos, prima di prendere una decisione sulla legalizzazione, conviene studiare tutti gli aspetti, inclusi quelli di sanita’ pubblica, perche’ “la marijuana e’ diversa dalla cocaina, e la cocaina e’ diversa dall’eroina”.
Anche il presidente dell’Equador, Rafael Correa, in una conferenza stampa a Quito questa settimana, ha anch’egli perorato “una discussione piu’ approfondita”.
Secondo le Nazioni Unite, piu’ del 90% della cocaina consumata in Usa, transita dal Messico e dall’America Centrale, una delle regioni piu’ violente al mondo.