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Durante tutto il mese di marzo 2007 si è tenuta la 1a Conferenza Latina virtuale, completamente on-line, con il titolo: “Giovani, salute e cultura del rischio: alleanze e reti”. Il numero totale degli iscritti è stato di 719 “log in”: specialisti, ricercatori e operatori in collegamento da 29 paesi, principalmente dal sud Europa (Francia, Portogallo, Italia, Svizzera, Spagna) e da diversi paesi del centro e sud-America (Argentina, Cile, Colombia, Messico, Perú, Repubblica Dominicana, Uruguay, ecc.). Dopo le prime tre edizioni della conferenza Clat “reale” (Barcellona 2001; Perpignan 2003; Barcellona L’Hospitalet de Llobregat, 2005), la Clat Virtual ha rappresentato un nuovo ambito di incontro e scambio; l’abbiamo pensata come un “gancio” per la comunità Clat, per avvicinarsi all’utilizzo delle nuove tecnologie mantenendo nel contempo il nostro tratto identitario portante: parlare in italiano, portoghese, francese e spagnolo (e utilizzando formule ibride come l’itagnolo, il portognolo, lo spanglish, il franglish, ecc.). Nel corso delle quattro settimane di attività della Clat Virtual, sono state aperte 16 tavole rotonde, stimolate alla discussione da 68 presentazioni, su 5 aree tematiche principali (droghe, giovani, rete, sessualità, esperienze nelle università), ognuna delle quali “equipaggiata” con forum e chat-line.
L’obiettivo dichiarato della prima Clat Virtual è stato il dibattito sulla possibilità di estendere le idee della riduzione del danno (Rdd) oltre l’ambito delle dipendenze, per applicare le conoscenze e le esperienze ad altri comportamenti e scenari di rischio per la salute che si producono nelle nostre città. Ci riferiamo principalmente a: sessualità, migrazioni, precarietà, prospettive di genere, ecc. e alle relazioni che questi ambiti o fenomeni hanno con l’esclusione sociale, la discriminazione, la criminalizzazione, ecc.
Questo obiettivo è altamente strategico, poiché siamo convinti che i giovani, e anche quelli che più tanto giovani non sono, non necessitino di programmi di Riduzione del danno legati alle dipendenze, ma innanzitutto di istituzioni (a tutti i livelli) che li riconoscano, che diano importanza alle loro dinamiche di rete sociale, che sappiano agire preventivamente rispetto ai diversi aspetti di rischio nei quali i giovani cittadini possono incorrere (e qui la parola chiave non è “giovani”, bensì “cittadini”). Questa idea rappresenta anche il primo passo verso l’organizzazione della Clat4, a Milano dal 29 novembre al 1° dicembre, il cui titolo richiama l’idea di un percorso che porti “Dalla Rdd alle politiche sociali”.
Con la prima Clat Virtual abbiamo imparato molte cose, abbiamo avuto successo in alcune e commesso errori in altre; ma al termine della nostra prima “esperienza virtuale” siamo assolutamente convinti del suo potenziale, al punto che stiamo progettando di organizzare la Clat4 con una forte dimensione “internautica”, per favorire l’interazione con tutte/i coloro i quali non potranno intervenire di persona.