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Le possibili ispezioni dei Nas nelle scuole non sarebbero “irruzioni” da parte dei carabinieri: ma il “lavoro di un corpo specializzato, prezioso, che con scrupolo, competenza e discrezione potrà essere utilizzato in collaborazione con i presidi” di cui non si intende mettere in discussione l’autorità. Il ministro della Salute, Livia Turco, torna a parlare della sua proposta di disporre ispezioni dei Nas all’interno delle scuole per contrastare la diffusione delle droghe.
Questa mattina, intervenendo al programma Radio Tre Mondo, in onda su Radiotre, il ministro definisce la sua proposta “una forma di collaborazione con le autorità scolastiche, perchè è essenziale creare delle alleanze per risolvere la dilagante diffusione delle sostanze stupefacenti fra i giovani”.

“Noi abbiamo lavorato fin dall’inizio del mandato a questo problema, istituendo anche una consulta di esperti, e sempre seguendo la cultura politica del centrosinistra, cioè prevenire, non incarcerare, non punire. Nel corso dell’anno abbiamo costruito un programma di azioni per la prevenzione, come ‘Guadagnare in salute’, e stiamo lavorando con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni sul progetto di inserire l’educazione alla salute nelle scuole, rendendola un’attività curriculare. Abbiamo inoltre avviato una ricognizione sullo stato dei servizi pubblici come i Sert e le comunità. Tutto questo però pare non fare notizia”.

“All’interno di questo lavoro è importante che il ministro guardi anche i dati: non solo si stanno diffondendo fra i giovani più tipi droghe, ma anche quelle più leggere raggiungono i ragazzi alterate, tagliate male, e dunque molto più pericolose. A partire da questo dato, e non solo in relazione ai recenti fatti di cronaca, mi è parso doveroso offrire alla scuola pubblica, dove i ragazzi passano più tempo, il ‘sistema sanitario’ nel suo insieme. Quindi medici di base, operatori delle dipendenze, specialisti, e questo corpo che apprezzo moltissimo che sono i Nas. Sono nuclei che lavorano in maniera specializzata e spesso vengono acclamati dai cittadini”.
Il ministro spiega inoltre di essere rimasta stupita dal clamore suscitato dalla sua proposta: “Non me l’aspettavo e sono preoccupata, perchè penso che il tema meriti non uno slogan, ma che si entri nel merito. E mi colpisce che non si sappia che quando parlo di ispezioni Nas non intendo irruzioni con cani. Ma dove siamo? Le alzate di scudi non servono a nulla, e i ragazzi vanno tutelati, non incarcerati. Con il lavoro dei Nas anche in condizioni normali, e non solo nelle emergenze, si possono creare ambienti sicuri per i nostri figli”.
Proprio davanti a questa sempre maggiore diffusione del fenomento droga tra i giovani, secondo il ministro “è doveroso offrire alla scuola pubblica, che è il luogho dove i ragazzi si formano e dove dovrebbero essere di più tutelati, il sistema sanitario nel suo insieme”. “Siamo di fronte all’innegabile aumento della diffusione delle droghe e dunque al fallimento totale di una legge”, la Fini-Giovanardi, “che aveva detto ‘pugno di ferro contro tutte le sostanze’, ponendo limiti oltre i quali scatta la presunzione di spaccio. Tutto questo dimostra che l’impianto proibizionista non funziona. Nella riforma della legge ci dovrà essere anche la quotidianità, per creare sicurezza, prevenzione e presa in carico”.
La proposta del ministro Turco di inviare ispezioni dei Nas nelle scuole italiane, per ridurre il consumo di droga, ha diviso il mondo politico, ma sembra trovare d’accordo gli italiani, stando a un sondaggio di “Donna moderna”. Dal sondaggio emerge che ben il 92% degli intervistati (su un campione di circa 200 lettori che hanno risposto via sms) sono d’accordo con la proposta del ministro di mandare i Nas a controllare le scuole. Vale anche per i giovani: il medesimo quesito e’ stato posto alle persone di eta’ inferiore ai 25 anni attraverso il sito www.donnamoderna.com, ottenendo l’83% di risposte favorevoli.
I carabinieri nelle scuole “non rappresentano un utile strumento per dissuadere i giovani”. Così Chiara Moroni, parlamentare di Forza Italia sulla proposta del Ministro.

“Il proibizionismo non ha mai pagato e non produce risultati. E’ necessaria – aggiunge Moroni – una battaglia culturale e sociale.
Il rapporto fra i giovani e le droghe non si può combattere con la repressione”.
Lo stato confusionale della sinistra ha raggiunto “una rara vetta con le dichiarazioni del ministro Turco che sulla stampa afferma da un lato che va depenalizzato il consumo delle droghe, e dall’altro vuole mandare i Nas nelle scuole a controllare gli studenti”. E’ quanto afferma in una nota la parlamentare di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo sottolineando che “non si può dire ai giovani che drogarsi è lecito e contemporaneamente mandare i carabinieri in classe a cercare hashish e pasticche perchè drogarsi fa male”.

“Il Ministro che voleva raddoppiare la dose di cannabis detenibile per uso personale – prosegue Prestigiacomo – ora si atteggia a paladina dell’antidroga. Sono due ruoli inconciliabili che danno tuttavia la cifra delle insanabili contraddizioni che vede la compagine governativa su questo come su altri temi. E puntualmente, anche stavolta, dallo stesso esecutivo si sono levate voci critiche e consensi”.

“Invece di procedere con annunci ad uso mediatico – conclude – che evidenziano solo la babele di voci all’interno del Governo, perchè la Turco non propone alle Camere un disegno di legge sulle tossicodipendenze, come le chiediamo da mesi? Forse perchè sa di non avere i voti anche su questo tema?”.

“Sono rimasto molto stupito delle dichiarazioni del ministro Turco”. Cosi’ Paolo Ferrero, ministro della Solidarieta’ sociale.

“Mi pare, infatti, che se il problema e’ migliorare la prevenzione sul versante dell’educazione- spiega Ferrero- l’idea dell’intervento a tappeto mi sembra in contraddizione”. Sulle proteste che sono arrivate oggi da tutto il mondo delle associazioni che lavorano per il recupero della tossicodipendenza, Ferrero chiudendo commenta: “i loro interventi sono quantomai condivisibili”.

“Il Ministro della Salute Livia Turco ancora una volta dimostra la sua totale incoerenza e lo stato confusionale nell’affrontare problematiche delicate come quella della droga e degli stili di vita: prima ha strombazzato ai quattro venti con puntiglio e caparbieta’ che si potevano fumare spinelli fino a 1 grammo al giorno senza incorrere in alcuna sanzione, ora ci viene a proporre di inviare i Nas nelle scuole”.
E’ quanto afferma Domenico Di Virgilio, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Sociali della Camera. ” Non e’ questo il modo di avviare una efficace campagna contro l’uso delle droghe- prosegue Di Virgilio- perche’ si tratta di una battaglia che va combattuta principalmente con una ponente campagna preventiva prima che repressiva, con idee chiare e senza contraddizioni”. “Quindi Signor Ministro si metta d’accordo con se stessa e poi anche con il Ministro Ferrero- continua l’esponente di Fi- perche’ con i vostri comportamenti contrastanti state confondendo i cittadini e soprattutto i giovani. E- chiude- forse bisognerebbe informare il ministro Turco che la settimana prossima le scuole chiudono per la sosta estiva!”.