Susanna Ronconi, la presidente di Forum Droghe, è stata chiamata dal ministro Ferrero a far parte della Consulta per le tossicodipendenze, in virtù delle sue competenze, della sua esperienza e dei suoi titoli scientifici. Un incarico non retribuito, è bene ricordarlo, di fronte alla volgarità degli attacchi, di puro servizio.
È stata sollevata una canea strumentale dai soliti tristi personaggi che hanno una concezione del diritto come ordalia.
D’altronde lo spirito giustizialista e forcaiolo si è di recente ampiamente manifestato anche nel governo, nei giornali e nelle televisioni per condannare l’indulto, una misura giusta di clemenza contro lo stato di illegalità delle carceri, additato invece come la causa dei mali di questo paese insicuro e incattivito.
La strage di Erba con il mostro tunisino sbattuto in prima pagina, presentato come colpevole senza incertezze e con l’aggravante di essere appena uscito grazie all’indulto, ha rappresentato l’acme di questo scempio dell’informazione e della verità.
Venti anni fa il Parlamento approvò, dopo la legge Gozzini, il provvedimento sulla dissociazione proprio per offrire a coloro che avevano abbandonato la lotta armata, che riconoscevano errori e orrori e condividevano i principi della democrazia e della nonviolenza, una possibilità di reintegrazione nella società e nelle istituzioni.
Stupisce che un oscuro deputato Ds di Padova ignori tutto questo e che addirittura con una interrogazione parlamentare pretenda la destituzione di Susanna Ronconi.
Su www.fuoriluogo.it è stato lanciato un Appello per la riconciliazione che ci auguriamo raccolga tante firme e faccia vergognare chi vorrebbe l’infamia perenne e la morte civile. Certo, se il Partito Democratico nasce sotto il segno della legge del taglione, per la sinistra si apre un baratro!