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Da un paio d’anni nei rave italiani, accanto o anche assieme all’ecstasy, circola una sostanza sotto i nomi di K, special K, vitamina K. Questa sostanza è Ketamina, un anestetico e uno psichedelico scoperto agli inizi degli anni ’60, utilizzato durante certe operazioni chirurgiche sull’uomo e sugli animali. Non è, o meglio, non è ancora una sostanza illegale. Sotto questi nomi, la Ketamina viene classificata fra le cosiddette “nuove droghe”; un concetto che è improprio e fuorviante. Quasi tutte le “nuove droghe” non sono per nulla nuove, né nell’ambiente scientifico in cui sono state create o scoperte, né negli ambienti underground. Ciascuna di queste sostanze ha oramai una storia di uso e abuso di alcuni o di molti decenni. Le droghe veramente nuove difficilmente raggiungono gli ambienti under e overground italiani. Ciò che v’è realmente di nuovo non sono le sostanze, bensì le modalità del loro utilizzo. La vera novità consiste nel fatto che le droghe via via “scoperte” e usate negli ambienti giovanili durante i decenni passati sono ora tornate tutte contemporaneamente alla ribalta a disposizione delle nuove generazioni e vengono consumate secondo le più disparate combinazioni. Il presente e il futuro di tante esperienze psiconautiche, rivelazioni introspettive, belli e cattivi “viaggi” risiede nelle “neuroalchimie”. L’era delle combinazioni di droghe è iniziata e psiconauti occidentali, anche italiani, stanno più o meno metodicamente sperimentando gli effetti di combinazioni (già quintuple) di composti psicoattivi. Combinazioni drogherecce che saranno la fonte di tante gioie e preoccupazioni: gioie per chi è in grado o apprenderà a gestirsele, preoccupazioni per quanti si trovano impreparati ad affrontare le conseguenze del loro abuso, tenendo conto del fatto che per la maggior parte di queste nuove combinazioni sono ignoti gli effetti farmacologici e tossici a breve e a lungo termine. In quei crogioli neuroalchemici che sono ora gli ambienti rave, si possono riconoscere differenze e specializzazioni associate al tipo di musica techno, ma anche al tipo di combinazione di droghe preferito. Un caso piuttosto evidente riguarda coloro che usano ecstasy+LSD o ecstasy+funghetti, particolarmente legati alla Goa-trance ritenuta la più psichedelica fra le musiche techno. Gli amanti delle techno più rigidamente ritmate preferiscono combinazioni tipo ecstasy+speed (anfetamina) e il mercato clandestino ha creato per loro apposite “paste” dove rientrano già combinate le due droghe. Una nuova combinazione emergente è ecstasy+ketamina. Nell’informazione confusa e approssimativa che circola nei media, la ketamina viene definita in maniera piuttosto riduttiva come un anestetico per cavalli o elefanti. Nonostante ciò sia vero, ancor prima che un anestetico per animali, la ketamina assunta a dosi sub-anestetiche dovrebbe essere presentata come una sostanza psichedelica (allucinogena o enteogena) assai potente, con un effetto a breve durata (quando assunta da sola), in grado di indurre profonde modificazioni dello stato di coscienza. Ben nota agli hippy dei decenni passati, fra gli psichedelici la ketamina è la sostanza che maggiormente si presta per l’induzione delle cosiddette NDE (near-death experiences, esperienze vicino alla morte), esperienze estremamente interessanti e importanti per l’individuo che le esperisce, quanto pericolose per coloro che vi si avvicinano senza un’adatta preparazione e informazione. Inoltre, ancor prima di definirla come un banale anestetico per animali, la ketamina dovrebbe essere presentata – oltre che come un anestetico per gli uomini, usato in pediatria e geriatria – come un medicinale dalle promettenti proprietà terapeutiche. Impiegata positivamente negli anni ’70 in America in psicoterapia, è attualmente usata in Russia nel trattamento dell’alcolismo e questa terapia ha ottenuto un successo così promettente che è stata adottata anche presso due cliniche mediche statunitensi. Nei rave la K viene “sniffata” o assunta per via orali- tipico è il “beverone” Coca-Cola+K- e sembra avere un ruolo specifico in quanto è usata per attenuare gli effetti secondari dovuti al massiccio uso di ecstasy: alla fine del rave, invece di fermare la musica techno, si distribuisce il “beverone” di K. La combinazione ecstasy+K induce effetti differenti e di più lunga durata di quelli indotti dalla sola K. In un’intervista rilasciata per un recente opuscolo che ho curato insieme a Simone Rollo (“Ketamina, il fattore K della psichedelia”, Bologna, Grafton 9), un raver bolognese diceva a proposito: “La K blocca la fase empatogena dell’ecstasy e ti mette in una condizione di introspezione che dura alcune ore”. L”onda K” si sta diffondendo velocemente attraverso la penisola e sono già stati riscontrati casi di uso psiconautico della ketamina in Puglia.