RELIGIONE ALLUCINOGENA
“Insicuri e mammoni, quando lasciano la mamma iperprotettiva che hanno in casa, trovano grazie alla pasticca una seconda madre nella casa di tutti, il tempio della nuova religione allucinogena, che ancora “tira” perché non parla di lavoro e reddito, ma di regno dei cieli (Lucy in the sky, come insegna una delle prime canzoni del rock psichedelico)” (G. Morra, La Nazione, 7 Novembre ’99)
LA S.M.D. TRINITA’
“L’uomo non può vivere di solo pane, ma anche e ancor più di allucinogeni. Soprattutto in una società come la nostra, audiovisiva e virtuale, che sono le due forme più potenti dell’allucinazione, la discoteca è unica, perché sintetizza e potenzia la trinità allucinogena: sesso, musica e droga. In tal senso, oltre ai criminali che vendono le pasticche, ve ne sono altri ancor più colpevoli: quelli che per anni hanno venduto come liberazione idee allucinogene”. (G. Morra, La Nazione, 7 Novembre)
DAI SALOTTI AL CIMITERO
“Sono convinto, e mi assumo ogni responsabilità nel dichiararlo pubblicamente, che molti esponenti dell’attuale maggioranza hanno fatto uso di droghe e continuano a farlo (…). Questi signori hanno sempre detto apertamente che fumare uno spinello non ha mai ucciso nessuno. Lo vadano a dire alle madri di quei ragazzini che dal fumo sono passati all’eroina, dall’ecstasy al cimitero. Una cosa è farsi una canna comodamente seduti dei salotti radicalchic, un’altra sono le migliaia di quattordicenni che si distruggono la vita il sabato sera” (A. Muccioli, intervistato da La Nazione, 7 Novembre)
CARRAMBA CHE SORPRESA!
“Venezia- Nella discoteca, alle 3, si sono presentati tre carabinieri in borghese. Hanno visto Stefano L. (…) mentre vendeva una pasticca a un ragazzo, in cambio di cinquantamila lire. Si sono avvicinati, lo spacciatore se n’è accorto e ha lanciato in aria un sacchetto con cento dosi di ecstasy, per non farsi sorprendere con le pasticche addosso. A quel punto i frequentatori della discoteca si sono avventati sulle pastiglie, sparse sulla pista. Fra spinte e urla, mentre i D.J. continuavano a bombardare il locale con musica tecno-assordante, alcuni giovani hanno messo in tasca gratis la razione per lo sballo di sabato notte” (Corriere, 16 Novembre )
CHE FARE?
“Sarebbe augurabile che dalla cosiddetta liberazione sessuale o liberazione della donna scaturisca la capacità di amarsi, anche nello scambio carnale. E che si scopra così una fonte di energia e di felicità che renda inutile il ricorso ad ogni sorta di droga. Infatti non è passando dalle droghe proibite alle droghe lecite, persino rimborsate dalle assicurazioni sociali, che troveremo la guarigione del nostro malessere. La soluzione mi sembra invece in una maggiore cura dei nostri desideri” (L. Irigaray, La Repubblica, 10 Novembre )