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UNO SGUARDO SENZA PREGIUDIZI
Cara redazione, ho appena letto della crisi della nostra esperienza di sguardo al mondo delle droghe senza pregiudizi e senza falsi moralismi, come dovrebbe chi vuole veramente affrontare un problema e non costruirci rendite di posizioni e falsi allarmismi.
Cosa scrivere sulla possibilità di continuare con tale esperienza? L’unica certezza è che un luogo dove discutere è necessario, ora più che mai, proprio perché il mondo della diversità è sotto attacco, le colpe della politica sono innumerevoli, come le colpe della società civile che preferisce non vedere il rischio di abbandonare al proprio destino una larga fetta di persone che con il problema droga fanno i conti tutti i giorni, conti che spesso pagano con la propria vita.
Per tutto questi motivi sono disponibile a dare una mano, purtroppo sono un cassaintegrato, quindi con poche risorse da poter mettere a disposizione per il proseguo dell’esperienza “Fuoriluogo” ma quelle poche che ho le metto a disposizione volentieri.
Un abbraccio
Gennaro Varriale, Formia

FUORILUOGO, UNA VOCE LIBERA
Cari amici di Fuoriluogo, vorrei dare la mia solidarietà a una delle pochissime voci libere in un paese allo sfascio sul fronte libertà. Censurano anche voi e il vostro sito dai terminali delle biblioteche pubbliche di Milano con la dicitura: Illegal drugs – no governament ecc… ecc…
Voi che riportate vera informazione, leggi, e notizie vere, per una volta. Che dire, vi amo e amo la versione cartacea di Fuoriluogo che raccolgo ogni mese. Sono un nuovo povero, un impiegato comunale che non riesce ad arrivare alla seconda settimana con l’elemosina/stipendio che ci danno, perciò non posso esservi d’aiuto con i soldini.
Sogno un mondo fatto di canapa dove l’uso consapevole e responsabile di questa sacra pianta può completamente cambiare il mondo, e io non sogno! È tutto lì a portata di mano, ma bisogna lottare e informare la gente ignorante.
La demonizzazione della canapa ha buon gioco perché non ci sono voci libere (giornalisti veri) che sanno dire il vero, ma non potrà che finire, la verità verrà a galla prima o poi. Bisogna crederci e informare sempre, cosa che nel mio piccolo non mi stanco mai di fare!
Siete importantissimi, non ve ne rendete conto? Se potete, a denti stretti, non mollate, vi amo!
Sergio

NON CHIUDETE!
Ciao, sono un giovane di 21 anni di Bergamo che crede molto nelle pubblicazioni indipendenti come mezzo per giungere a cambiamenti concreti; inoltre, nell’eterna ricerca umana verso la verità, pubblicazioni come le vostre aiutano a creare un equilibrio precario e difficile contro le menzogne che ci vengono rifilate giornalmente, e non oso immaginare cosa potrebbe succedere dovessimo cedere il passo a disinformazione e terrorismo mediatico. Nel mio piccolo potrei aiutare fornendo qualche foto (sono appassionato di fotografia) oppure collaborando occasionalmente, l’importante è che non molliate il colpo, perché di Verità la gente è sempre desiderosa ma non sempre le è possibile raggiungerla.
Saluti,
Davide

COME ALLARGARE LA BASE DEI LETTORI
Gentile dottoressa Zuffa, ho letto con angoscia, al ritorno dalle ferie, il suo editoriale. Come ho scritto nel blog, ritengo molto semplicemente che se cade Fuoriluogo cade l’ultimo forte. Potrà anche sopravvivere sul web e in pdf, ma non sarà certo la stessa cosa, soprattutto in un Paese come l’Italia. Il cartaceo è ancora un veicolo di diffusione importante, perché può raggiungere coloro (e sono la maggioranza) che normalmente non si metterebbero a cercare su internet informazioni «alternative» sulla questione droga.
Per quanto sia un affezionato lettore de il manifesto, ho spesso ritenuto che per molti aspetti l’equazione «Manifesto=comunista Fuoriluogo=comunista antiproibizionismo=comunista» sia molto diffusa, e spesso controproducente, il che mi è confermato ogni volta che devo confrontarmi con parenti e amici di famiglia che incarnano perfettamente e inconsapevolmente il «pensiero unico» e i suoi pregiudizi. È chiaro che per vincere la guerra bisogna entrare nel mainstream, dove la «gente normale», che è quella che poi conta, si forma le opinioni, non sparire anche dai quotidiani comunisti.
Facendo leggere Fuoriluogo a profani mi sono reso conto che è un giornale di difficile lettura per molti, più di quanto pensassi. Con «profani» intendo persone digiune sull’argomento, non necessariamente prive di strumenti cognitivi. Questo è dovuto al fatto che, ad esempio, noi abbiamo chiarissimo chi sia Costa e cosa sia l’Unodc, ma la stragrande maggioranza delle persone (compresi purtroppo non pochi che lavorano a vario titolo nel «settore»), non sanno chi sia. E lo stesso vale per «riduzione del danno», e via dicendo. Certo, non si tratta di un campione rappresentativo, però è un punto di vista esterno che fa capire che forse, nell’ottica di allargare la base dei lettori, sarebbe necessario cercare di rendere la lettura più accessibile, magari aumentando le schede esplicative e lasciando spazio ad approfondimenti e inquadramenti ampi, magari un po’ più divulgativi (del resto è una cosa che nessuno fa, della sana e basilare divulgazione sulle droghe), rubando un poco di spazio alla stretta attualità e alle posizioni politiche, per renderla però più comprensibile.
A presto e teniamo duro,
Luca