Eugene Luther Gore Vidal è uno dei massimi scrittori americani viventi. Nato a West Point nel 1925, Vidal, ancora giovanissimo, si avvicina al mondo della politica e delle letteratura, trascorrendo intere giornate a leggere per il nonno cieco, il senatore democratico dell’Oklahoma T. P. Gore. Dopo essersi arruolato nell’esercito come volontario, Vidal inizia a pubblicare romanzi, ottenendo immediatamente la notorietà – e la scomunica dell’America benpensante – con “La statua di sale”. Da questo momento egli diventa protagonista di rilievo assoluto della vita culturale e politica internazionale.
La sconfinata produzione letteraria di Vidal include ventidue romanzi (tra cui “Creazione”, “In diretta dal Golgota”), cinque opere teatrali, numerose sceneggiature per il cinema (tra cui il celebre “Ben Hur”) e per la televisione (“Billy the Kid”), racconti brevi e qualche centinaio di saggi. Pietra angolare della sua produzione – oltre che dell’intera letteratura storica Usa – è la saga dell’Età dell’oro, sette volumi in cui Vidal ripercorre accuratamente gli eventi e i personaggi principali della storia degli Stati Uniti (Washington D.C., Burr, Lincoln). Anche il cinema è terreno di conquista, tanto in veste di autore – “L’amaro sapore del potere”, con Henry Fonda, Myra Breckinridge, con Raquel Welch – quanto di attore (“Roma” di Federico Fellini, “Gattaca” di Andrei Niccol). Dopo trent’anni trascorsi nella splendida villa della Rondinaia a Ravello, sulla costiera amalfitana, Vidal è da poco rientrato a Los Angeles, dove ha recentemente completato la seconda parte della sua opera autobiografica.