Dopo gli scoppiettanti fuochi d’artificio delle esternazioni ministeriali (kit antidroga, Nas nella scuola, controlli con le telecamere fuori dagli istituti di formazione, cani addestrati in azione e così via), dopo le «esaltanti» dichiarazioni sulla pericolosità di questa o quella sostanza (cocaina, cannabis che produce certamente schizofrenia e così via), qualcuno sembra occuparsi del sistema delle risposte.
Lo fa con un’indagine a campione il Tribunale dei diritti del malato e l’associazione Cittadinanzattiva. Risultato: un disastro. Un disastro proprio dal punto di vista del «sistema»: i medici di base sono completamente estranei ai trattamenti di quelli che dovrebbero essere anche loro pazienti (percepiscono una retta anche per loro), carenza di formazione ed aggiornamento, condizioni strutturali dei servizi da paura, scarsa attenzione ai bisogni degli utenti, personale inadeguato. E meno male che non è stato indagato lo stato degli enti ausiliari. Magari, lì i ricercatori avrebbero potuto trovare più attenzione ai pazienti ma, se fossero stati sensibili anche ad una parte del problema che si chiama «struttura» avrebbero rilevato: stipendi bassissimi, pagati con ritardi molto forti, rette ridicole, saldate con anni di ritardo. Si sa, il circolo vizioso è dietro la porta: scarse risorse, nessun investimento, livello delle prestazioni che discende paurosamente. Completamente fuori dall’indagine risultano i servizi di prossimità: i centri a bassa soglia, i camper, i servizi di riduzione del danno. Qui siamo al disastro, alle chiusure a ripetizione dovunque.
L’unica voce che sembra costruttiva è quella che vuole i servizi per le dipendenze passati, armi e bagagli, a quelli della psichiatria: così si soffre in due. Ma, chissà, sotto un’altra ala protettrice?
Chiediamo ancora coerenza e correttezza. Chiediamo a tutti gli intervenuti di rispondere alle domande ed alle richieste che avanziamo da troppo tempo: un’attenzione non passeggera e risposte di sostanza. Chiediamo questo ai soggetti istituzionali: Ministri, Governo e Regioni.
A proposito, la sapete questa? Dopo qualche mese dalla richiesta, è stata concessa udienza alla Consulta delle società scientifiche da parte degli assessori regionali alle Politiche sociali; peccato che, dopo tre ore d’inutile attesa, sia stato chiesto scusa e rimandato l’incontro a data da destinarsi. Non meglio è andata al cartello «Non incarcerate il nostro crescere»: aveva, finalmente, un appuntamento con l’assessore Enrico Rossi, coordinatore degli assessori regionali alla Salute. La delegazione era pronta all’ora ed al luogo fissati il giorno 7 giugno scorso. Peccato, l’assessore non si è presentato.
Si può continuare così?