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Nel Maggio scorso lo stato dell’Oregon ha rilasciato la prima tessera personale ad una paziente affetta da sclerosi multipla di Portland, che fuma marijuana a scopo terapeutico: la tessera attesta l’indicazione medica per l’uso della sostanza e la mette al riparo dalle leggi antidroga, che negli Stati Uniti perseguono anche il semplice consumo di cannabis. Fra gli stati che avevano approvato i referendum per la decriminalizzazione della canapa terapeutica, l’Oregon è il primo ad aver inaugurato il sistema delle tessere personali, dando finalmente seguito alla volontà popolare, di fatto finora vanificata dall’opposizione del governo federale. L’esempio dell’Oregon sta per essere seguito a breve anche dall’Alaska. Buone notizie provengono anche dalla California. Proprio in questo mese il procuratore generale di Stato Bill Lockier ha proposto l’istituzione di un “registro” ufficiale per i malati che usino a fini medici la marijuana. E’ un pronunciamento di segno opposto a quello del precedente procuratore, il repubblicano Dan Lungren, che aveva ignorato il referendum appellandosi alle leggi federali sui narcotici, e aveva fatto chiudere molti “club” che fornivano ai pazienti soci la canapa. Intanto il dipartimento federale della salute ha annunciato che saranno varate nuove regole per rendere più facile la ricerca medica sulla cannabis.