Delusioni del governo americano…
I Talibani afghani avevano promesso un gran spettacolo alla stampa accorsa dall’Occidente, dal Pakistan e dallo stesso Afghanistan. Per dimostrare la buona fede negli accordi presi con le Nazioni Unite ed in particolare con il Direttore del programma per la lotta contro la droga, Pino Arlacchi, (che per sconfiggere il flagello della droga entro dieci anni non si era peritato di allearsi con il regime integralista di Kabul), le autorità afghane voleva celebrare in diretta un’iniziativa contro i produttori di eroina della regione dell’Ouch Bandar. Ma le baracche messe a fuoco ed i pochi e poveri contadini rimasti per l’arresto (i proprietari erano riusciti a mancare all’appuntamento!) non davano certo l’idea di un gran colpo. Questa goffa iniziativa di propaganda si accompagna alle stime sulla produzione di oppio, che hanno visto nel ’98 l’Afghanistan per la prima volta leader del mercato mondiale. Il regime di Kabul è anche sotto il torchio delle autorità statunitensi per il suo rapporto con il presunto terrorista Osama Bin Laden. Washington non crede minimamente alle rassicurazioni dei Talibani sul fatto che Bin Laden abbia lasciato il loro paese e ritengono al contrario che continui ad arricchirsi, d’accordo con i vertici del governo, attraverso gli introiti dai traffici illeciti di stupefacenti. Come si svilupperà questo rapporto tra terrorismo e droga? (Time, 22.3.99) C’è discordia negli Stati Uniti sulla valutazione degli sforzi compiuti dal Messico nella lotta contro la droga. Mentre Bill Clinton ha recentemente elogiato la politica del vicino stato, Dennis Hastert, portavoce dei Repubblicani, non lo ritiene per ora un alleato affidabile. La critica repubblicana più sostanziosa riguarda soprattutto la corruzione della classe dirigente messicana. (New York Times, 27.3.99) La Corea del Nord è un’alleata infedele. Invece di ringraziare gli USA, che sono i suoi primi fornitori di aiuti, le autorità di PyongYang, isolate diplomaticamente, a corto di risorse economiche e di valuta pregiata, sono sempre più implicate a vari livelli nel traffico mondiale di stupefacenti. Si parla di diplomatici che regolarmente vengono beccati alle frontiere imbottiti di cocaina,( tra i venti e i trenta casi all’anno), e della coltivazione di oppio che si estende.. Si sospetta che con i soldi provenienti dalla droga il leader Kim Jong Il tragga i fondi per l’acquisto di armi e di altro equipaggiamento per il suo esercito (il quinto nel mondo). (Washington Post, 26.3.99)
…e delusione dei giovani americani.
Alla fine del ’98, il presidente Clinton ( reo confesso di aver fumato spinelli quando era studente) ha varato la nuova legge sugli studi universitari, che prevede l’esclusione dai sussidi federali degli studenti che abbiano avuto condanne per droga, compreso il semplice consumo. Poiché le rette dei colleges americani sono molto alte (e l’uso di cannabis quanto mai diffuso), la norma è in effetti una negazione del diritto allo studio. Gli studenti americani stanno organizzando una campagna di protesta in tutto il paese. Per le ultime informazioni sull’iniziativa studentesca: http://www.drcnet.org/U-net/.