A inizio mese il ministro Amato, lanciando l’allarme cocaina, ha detto una cosa assai importante. Ha riconosciuto che si tratta di un problema che coinvolge la società in modo diffuso, a tutti i livelli, e che come tale non è controllabile con la sola repressione: «Non si può chiedere alle forze dell’ordine di contrastare, se c’è una tale domanda che viene dalle famiglie, dagli italiani adulti, dagli italiani giovani adulti».
Questa, se non sbaglio, è una grossa novità da parte di un uomo di governo. È infatti l’ammissione che quella delle “sostanze controllate”, come insistono a chiamarle gli Stati Uniti e l’Onu, è essenzialmente una favola, un auto-inganno, un’illusione. Le “droghe” sono in realtà sostanze del tutto fuori controllo, vendute ad ogni angolo, 365 giorni all’anno, ventiquattr’ore su ventiquattro.
Ci sono due errori colossali nella comune analisi del fenomeno droga, che rendono impossibili sia una piena comprensione che un approccio razionale. Il primo è la negazione a priori, per definizione, che l’uso di quei farmaci che chiamiamo droghe possa, in certe situazioni e a certe condizioni, anche essere utile e benefico. Il secondo è nel considerare coloro che vengono a contatto con i servizi di assistenza o con la giustizia come rappresentativi della popolazione generale dei consumatori, e come indicativi delle normali modalità d’uso delle sostanze.
Solo quando si tornerà a guardare alle droghe senza pregiudizi, senza giudicare automaticamente viziosi, delinquenti, malati, ignoranti o stupidi coloro che le usano, e quando ridiventerà possibile usarle senza essere immediatamente classificati in una delle suddette categorie, si potrà iniziare a pensare a una seria soluzione del problema.
Per ora sia chiaro che chi beve alcool o fuma sigarette non ha nessuna giustificazione – a parte quella di avere in questo momento storico leggi che lo favoriscono e lo proteggono – per sentirsi “più normale” di chi fuma cannabis o sniffa cocaina.
Resta l’allarme di Amato, che personalmente condivido: certe modalità di consumo di droghe, specie da parte di giovanissimi, sono irresponsabili e inaccettabili. Ma, guardandoci negli occhi: qual è il rimedio che ha in mente il Ministro?