Siamo uomini o “malati”?
Speciale Salute Mentale e Dipendenze: la ripresa dei vecchi saperi “oggettivanti” e acritici
Novità dal mappamondo
Quelle esistenze ridotte al silenzio
Per acquisire dignità, la psichiatria assume i modi del determinismo biologico e il lessico delle neuroscienze
Sofferenze tossiche. Una sfida ai servizi
APPUNTI PER UNA DIAGNOSI RISPETTOSA DELL’UNICITÀ DEL SOGGETTO. Cosa accade a chi vive allo stesso tempo un’esperienza di consumo e una di follia? Il fenomeno può sembrare riducibile o a una dipendenza o a una malattia mentale, in realtà non è né l’una né l’altra, né ambedue insieme. Da Fuoriluogo, luglio/agosto 2004.
Gli “Harquis” della psichiatria e dei Sert
Questa reificazione della sofferenza umana con la diagnosi asseconda la tendenza dei due servizi, già oberati di lavoro, a sminuire il problema di propria competenza e a esaltare quello altrui. Da Fuoriluogo, giugno 2004.
Tante porte girevoli per scivolare ai margini
Una denuncia contro la tragica inerzia del manicomio diffuso. La diagnosi, sia doppia che singola, è sempre una sottrazione di senso alla vita delle persone, agita in maniera difensiva da quei servizi che allontanano da sé il problema cercando di dislocarlo altrove. Da Fuoriluogo, maggio 2004.
Le insostenibili misure di sicurezza
Il superamento dell’ospedale psichiatrico giudiziario è improcrastinabile. La riforma Basaglia, negando all’istituzione manicomiale ogni valore terapeutico, faceva cadere anche l’ipocrisia dettata dal prevalere di esigenze di difesa sociale L’abolizione della non imputabilità per gli infermi di mente autori di reato è una proposta coerente che offrirebbe loro maggiori garanzie. Da Fuoriluogo, gennaio 2002
Il manicomio dimenticato [Lettere]
Margara risponde alla rubrica delle lettere di Fuoriluogo.
Appunti per la soppressione del manicomio criminale
Cittadinanza della follia. L'articolo di Giuseppe Dell'Acqua, Direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste, per la chiusura del Manicomio criminale (OPG).
