Sabato, 2 Dicembre 2000 |
«No alla droga legale solo in
Italia»
Il ministro Bianco: occorre un’azione concordata con altri governi
europei
Il dibattito coinvolge anche le più alte
cariche dello Stato. Il presidente della Camera Violante: «Il ministro
Veronesi ha fatto una riflessione che condivido, ha detto che il numero
dei morti è diminuito. Bisogna andare avanti con la strategia della
riduzione del danno che salva centinaia di vite». Violante, però, si
dice contrario alla legalizzazione della droga. E il presidente del
Senato, Mancino, ritiene «che qualunque liberalizzazione dia un
risultato negativo». L’Osservatore Romano boccia la conferenza di Genova
mentre il leader di An, Fini, ripete di essere «contrarissimo alla
liberalizzazione delle droghe».
In questo clima Piero Fassino
chiarisce il piano annunciato a Genova: «Non ho proposto di mettere in
libertà i detenuti drogati bensì una decarcerazione con percorsi
terapeutici di affidamento a comunità o servizi Sert che è una cosa
diversa dal dire demagogicamente "liberi tutti"». Fassino ha pure
spiegato che «non ci sono le condizioni per forme di depenalizzazione».
E condivide in pieno il procuratore generale di Milano, Francesco
Saverio Borrelli: «Se di punto in bianco dovesse essere legalizzato
l’uso delle droghe, noi pagheremmo prezzi sociali altissimi». Al piano
di decarcerazione (hanno diritto alle pene alternative i
tossicodipendenti con pene sotto i 4 anni) non si oppone il centrodestra
e neanche il complesso universo degli operatori.
www.corriere.it/speciali/droga.shtml
Uno speciale dedicato
al dibattito sulla droga. Con un sondaggio sulla somministrazione
controllata.