Lunedì sera, ore 21.30. Città: Chicago. Luogo: il pronto soccorso
più famoso del mondo. C'è un nuovo ricovero, un malato di tumore
in stato avanzato: metastasi, chemio pesante, poche settimane di
vita. L'infermiera che lo assiste trova, in una tasca della sua
vestaglia, uno spinello. "Lo fumi per alleviare gli effetti della
chemioterapia?", gli chiede lei, ben informata. Il paziente
conferma ma, spiega, "alle volte non mi riesce di aspirarlo".
L'infermiera non batte ciglio. Più tardi, al riparo da sguardi
indiscreti, lei accende lo spinello, ne aspira una boccata e la
soffia, delicatamente, tra le labbra dell'anziano malato.
La scena è andata in onda lunedì sera, su Raidue, nel corso di
E.R. - Medici in prima linea. Una rappresentazione della
"pietas" come in televisione non se ne vede quasi mai. In onda
mentre la Vigilanza Rai latitava. Per fortuna, perché ci siamo
così evitati l'intervento censorio di qualche consigliere di An,
o popolare o Ccd-Cdu o altro ancora.
E.R. è fiction tv made in Usa. Buona fiction:
sceneggiatura di qualità (nel gruppo di chi scrive c'è anche
Michael Crichton), ritmo serrato, idee mai banali, ottime riprese
e montaggio. Piace, insomma, e con ragione perché basata
sull'idea, sacrosanta, che vi sono verità che si può benissimo
accettare e non, invece, ignorare. Ma è la stessa fiction che
tanti vorrebbero ridurre, tagliare, cancellare per dare spazio a
quella nostrana. Peccato che quella made in Italy, con i suoi
preti, medici, marescialli, dottoresse e magistrate, al confronto
sembri fiction di serie zeta. E che non abbia un pizzico di
coraggio. Ve lo immaginate il dottor Lele Martini che spiega ad
un paziente che sì, è vero, la cannabis è un buon rimedio contro
i guasti della chemioterapia? Inconcepibile nella "Asl
sperimentale" più famosa d'Italia, roba da licenziamento in
tronco. Anzi, siamo ancora al terrorismo del sabato sera:
guardatevi dal "Pasticca", sordido spacciatore di extasy, chi lo
segue finisce dritto sulla sedia a rotelle, ottimo esempio di
Pubblicità progresso.