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il manifesto
12 APRILE 2000


FICTION

"E.R.", uno spinello contro il dolore

PETER FREEMAN

Lunedì sera, ore 21.30. Città: Chicago. Luogo: il pronto soccorso più famoso del mondo. C'è un nuovo ricovero, un malato di tumore in stato avanzato: metastasi, chemio pesante, poche settimane di vita. L'infermiera che lo assiste trova, in una tasca della sua vestaglia, uno spinello. "Lo fumi per alleviare gli effetti della chemioterapia?", gli chiede lei, ben informata. Il paziente conferma ma, spiega, "alle volte non mi riesce di aspirarlo". L'infermiera non batte ciglio. Più tardi, al riparo da sguardi indiscreti, lei accende lo spinello, ne aspira una boccata e la soffia, delicatamente, tra le labbra dell'anziano malato.
La scena è andata in onda lunedì sera, su Raidue, nel corso di E.R. - Medici in prima linea. Una rappresentazione della "pietas" come in televisione non se ne vede quasi mai. In onda mentre la Vigilanza Rai latitava. Per fortuna, perché ci siamo così evitati l'intervento censorio di qualche consigliere di An, o popolare o Ccd-Cdu o altro ancora.
E.R. è fiction tv made in Usa. Buona fiction: sceneggiatura di qualità (nel gruppo di chi scrive c'è anche Michael Crichton), ritmo serrato, idee mai banali, ottime riprese e montaggio. Piace, insomma, e con ragione perché basata sull'idea, sacrosanta, che vi sono verità che si può benissimo accettare e non, invece, ignorare. Ma è la stessa fiction che tanti vorrebbero ridurre, tagliare, cancellare per dare spazio a quella nostrana. Peccato che quella made in Italy, con i suoi preti, medici, marescialli, dottoresse e magistrate, al confronto sembri fiction di serie zeta. E che non abbia un pizzico di coraggio. Ve lo immaginate il dottor Lele Martini che spiega ad un paziente che sì, è vero, la cannabis è un buon rimedio contro i guasti della chemioterapia? Inconcepibile nella "Asl sperimentale" più famosa d'Italia, roba da licenziamento in tronco. Anzi, siamo ancora al terrorismo del sabato sera: guardatevi dal "Pasticca", sordido spacciatore di extasy, chi lo segue finisce dritto sulla sedia a rotelle, ottimo esempio di Pubblicità progresso.


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