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Venerdì 3 Marzo 2000

Dopo la condanna per lo"spinello". Il leader radicale: una bella vittoria del Polo sulla droga...
Roma, Marco Pannella sospeso dal consiglio comunale

ROMA - Per aver distribuito provocatoriamente hashish, 18 mesi di sospensione. Marco Pannella è stato sospeso, nell'imbarazzo generale del Campidoglio, dalla carica di consigliere comunale di Roma perchè condannato in prima istanza il 18 gennaio scorso dalla VII sezione del tribunale di Roma a due mesi di reclusione, commutati in 7 milioni di multa, per la cessione di tre grammi di hashish avvenuta il 29 dicembre del 1995 in piazza Navona. In una nota il coordinamento dei radicali ha detto che la sospensione è stata comunicata a Pannella dal presidente del consiglio comunale Luisa Laurelli. «La legge che tutela i valori del Polo (sic!) delle libertà trionfa. La battaglia contro la droga è vinta», è detto nella nota dei radicali, che ricordano come il tribunale aveva riconosciuto a Pannella l'attenuante di aver agito in difesa di particolari valori sociali.
La sospensione di Pannella è «un atto dovuto» che il presidente del consiglio capitolino, Luisa Laurelli (Ds) ha dovuto prendere «su sollecito del prefetto di Roma, Enzo Mosino, ai sensi dell'articolo 15, commi 4 bis e 4 ter della legge 55/90, come modificato dalla legge 475/99». Il presidente del Consiglio comunale ha detto che «non intende dare giudizi di merito sulla vicenda», anche se esprime sul piano umano la sua solidarietà a Pannella ed esterna «un disagio» legato ai tempi di applicazione della sospensione, che nel clima elettorale potrebbe dare adito a strumentalizzazioni.
Solidarietà a Pannella da tutti i gruppi. Per il verde Paolo Cento l'atto forse è «burocraticamente dovuto», ma «la legge è assurda». Il leader radicale, infatti, «è stato sospeso per una sua battaglia civile e antiproibizionista, che, invece di aprire un dibattito politico-culturale nel Paese, si risolve in una lesione del diritto di rappresentanza». Alfonso Pecoraro Scanio dice che «è veramente paradossale che, mentre molti corrotti restano al loro posto, chi manifesta pubblicamente venga sospeso da un incarico istituzionale». Anche Pecoraro sostiene che è «opportuno rivedere la legge, prevedendo dei provvedimenti in riferimento alla tipologia del reato commesso».
«Il consiglio comunale di Roma perde, seppur temporaneamente, la presenza di un amico e di una personalità di primo piano»: Goffredo Bettini, capolista ds alla regione Lazio. E insiste: «Una legge volta ad impedire che i corrotti continuino ad agire nelle istituzioni», si è «purtroppo rivolta contro Pannella, condannato in primo grado di giudizio per una iniziativa chiaramente di carattere politico».
Anche il sindaco Rutelli ha telefonato, ieri sera, a Pannella, rammaricandosi per una sospensione «frutto di una norma approvata lo scorso dicembre dal Parlamento e passata evidentemente inosservata». «È assai singolare -ha dichiarato Rutelli- che il legislatore abbia associato allo spacciatore di droga iniziative tipicamente legislative. Si può dissentire dalle iniziative dei Radicali, ma indubbiamente si tratta di fatti di segno assai diverso».

R.P.


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