Logo Repubblica.it 6 MAGGIO 1998

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Sì agli spinelli di gruppo e alla droga fatta in casa
Per punizione solo il ritiro della patente: al Senato il voto della commissione Giustizia. La parola all'aula

di CARLO CHIANURA


ROMA - Nessuna condanna penale per chi coltiva piantine di marijuana sul davanzale di casa o nell'orto. E nemmeno per chi fuma spinelli in gruppo. Così ha deciso ieri a maggioranza la commissione Giustizia del Senato, che ha accolto un emendamento della vicepresidente di Palazzo Madama Ersilia Salvato. Nel disegno di legge sulla depenalizzazione dei reati minori è stato inserito l'articolo 18 bis che è chiarissimo: per chi coltiva sostanze stupefacenti o psicotrope "per farne uso personale" l'unica sanzione applicabile sarà quella amministrativa: e cioé il richiamo del prefetto e al massimo il ritiro della patente o del passaporto. La stessa cosa accadrà a "chiunque illecitamente importa, acquista o comunque detiene" droghe, sia leggere che pesanti. Oggi si rischiano da un minimo di due a un massimo di sei anni e da 10 a 150 milioni di multa. Resta proibita invece la coltivazione su vasta scala, punita con un minimo di 8 a un massimo di 20 anni di carcere. Proibita la cessione gratuita di stupefacenti: nell' emendamento non se ne parla e dunque resta assimilata allo spaccio, anch' esso punito con il carcere (fino a 20 anni nei casi più gravi). In base a una sentenza della Cassazione, però, i casi di evidente regalo di sostanze stupefacenti tra amici continueranno a non essere puniti con il carcere.
E' la piena applicazione del referendum del '93, con il quale la maggioranza degli italiani abrogò la parte della legge 162 che puniva penalmente l'uso e dunque anche la detenzione personale di stupefacenti.
Il provvedimento non è definitivo, non solo perché è atteso dall'esame certo molto più contrastato della Camera, ma perchè dovrà ora andare in aula al Senato. Eppure già ieri l'Ulivo non ha votato in maniera compatta. I Popolari hanno votato contro l'emendamento di Ersilia Salvato, assieme a An, Ccd e Cdr. A favore, oltre ai Ds, a Rifondazione e verdi, hanno votato i senatori di Forza Italia Francesca Scopelliti e Marcello Pera e Pietro Milio della Lista Pannella. Il relatore della legge, il popolare Luigi Follieri, ridimensiona però la portata del voto della commissione: "E' in linea con i risultati referendari e con le decisioni assunte quotidianamente dal giudice di merito e dalla Cassazione che ritengono legittimo l'uso personale e la cessione gratuita di droghe leggere".
Chi annuncia barricate è Alleanza nazionale con Maurizio Gasparri, coordinatore dell'intergruppo parlamentare per la libertà dalla droga. Di tutt' altro segno le reazioni degli antiproibizionisti, cominciando dalla Lista Pannella per finire al Forum Droghe con Grazia Zuffa.


"Così abbiamo infranto un tabù proibizionista"
Ersilia Salvato, vice di Mancino a Palazzo Madama


ROMA - A Palazzo Madama è una specie di pasionaria. Per niente compresa (o ingessata) nel suo ruolo di numero due di Nicola Mancino, Ersilia Salvato ha proposto con successo negli ultimi cinque giorni due provvedimenti che hanno messo a rumore l'Italia: uno sull'ergastolo, l'altro, ieri, quello sugli spinelli.
Ma è vero che il ministro Flick l'aveva invitata a desistere?
"Sì, ma io non ho ritirato il mio emendamento".
Però il testo era più deciso.
"C'era la depenalizzazione anche della cessione gratuita".
E perché l'ha tolto?
"Per realismo politico e perché ho verificato che la maggioranza non sarebbe stata così compatta".
Un provvedimento monco?
"No, un segnale importantissimo. Certo, avrei preferito che si fosse andati fino in fondo, ma spero che se ne possa riparlare in aula".
Sta di fatto che Flick non è molto d' accordo sui passi troppo lunghi.
"Il fatto curioso è che giorni fa il governo aveva annunciato la volontà di approvare un suo disegno di legge sulla depenalizzazione del consumo di droga. Ma forse si trattava di un testo molto timido e per questo Flick si è opposto all' atteggiamento più coraggioso che ha dimostrato il Senato".
I popolari sono sensibilissimi alla questione. Problemi al Senato e alla Camera?
"Io non credo. Anche loro sanno che il referendum ha sancito la non punibilità del consumo".
Secondo lei questo rigore dei popolari deriva dal fatto che la legge del '90 è firmata da Rosa Russo Jervolino?
"Francamente mi auguro di no".
Ma è vero che oggi avete fatto un passo verso la legalizzazione?
"Non direi questo. Dopotutto resta la sanzione amministrativa. Certo, si è rotto un tabù proibizionista".

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