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Si apre domani a Genova il congresso nazionale sulle tossicodipendenze tra polemiche e cortei
Droghe: parte la conferenza pronta la "controconferenza"
Al centro l'ipotesi della somministrazione controllata Don Gallo: "Demonizzare certe sostanze significa mitizzarle"
GENOVA - Inizia domani la Conferenza nazionale sulle tossicodipendenze, che si terrà a Genova fino al 30 novembre. E fin dall'inizio si porta dietro già una corposa scia di polemiche. Dovute alla diffusione del documento preparatoro stilato dalla Consulta governativa (70 esperti che hanno lavorato per tre anni), cui il ministro della Solidarietà Sociale, Livia Turco, aveva affidato il compito di preparare un testo su cui lavorare. Compito eseguito, ma dentro quelle ventuno pagine c'era un "sì all'eroina di Stato" (o meglio, alla somministrazione controllata della droga ai tossicodipendenti) che non è piaciuto granchè.
Il presidente del Consiglio, Giuliano Amato, aveva subito detto di non saperne nulla. Lo stesso ministro della Solidarietà, Livia Turco, aveva sconfessato quel "sì", affermando che la "somministrazione controllata" non fa parte del programma di governo. L'intera maggioranza si era dichiarata contraria al documento della Consulta. E il Polo era, naturalmente, insorto.
Con questa eredità di sconfessioni e attacchi, la terza Conferenza nazionale dal titolo "Educare al benessere, prevenire gli abusi, liberare dalle dipendenze" aprirà dunque i battenti domani nel capoluogo ligure. Nel frattempo, oggi, sempre a Genova ha preso le mosse la "controconferenza" organizzata da un cartello di associazioni, riviste o singoli gruppi che vogliono proporre all'attenzione pubblica "un'altra politica sulle droghe", come recita lo slogan di questa iniziativa parallela.
Su questo terreno, parallelo a quello ufficiale, si confronteranno circa duemila operatori, che illustreranno una loro proposta di riforma sulla questione droga. Il cartello - del quale fanno parte tra gli altri la Lila, Antigone, Arci, la Cgil, l'Unione degli studenti, i centri sociali - contesta la mancata attuazione degli impegni che il governo assunse nella Conferenza di Napoli del 1997.
Tra questi impegni c'era la riduzione del danno, che ad oggi è presente solo in progetti sperimentali e che non è invece ancora entrata nei programmi di assistenza sanitaria. Altro argomento centrale della conferenza parallela sono le nuove droghe. Il cartello chiede che vengano avviati progetti di monitoraggio in tempo reale sull'uso delle nuove sostanze. Così da poter informare il più velocemente possibile sui rischi che ne derivano.
Poi ci sono le esperienze degli altri paesi europei, che - si è detto stamane nella conferenza stampa di presentazione - "non è possibile ignorare". Dentro e fuori l'Unione europea, ha ricordato tra gli altri Vittorio Agnoletto, presidente della Lila, sono in corso politiche di sperimentazione della somministrazione controllata di eroina rispetto a un'utenza selezionata. Bisognerebbe verificare le condizioni di fattibilità di un progetto simile anche in Italia.
"Scelte deboli e parziali" sono state quelle con le quali si è affrontato il tema della depenalizzazione del consumo delle sostanze stupefacenti, accusa il cartello. Criminializzare il consumo delle droghe "produce solo una nuova marginalità e non contiene l'ansia sociale". Solo chi traffica e spaccia dovrebbe essere sottoposto a sanzioni penali.
E don Andrea Gallo, leader della comunità genovese di San Benedetto al Porto, da trent'anni sulla strada a combattere la droga, ricorda di aver partecipato a troppi funerali di giovani morti per overdose o Aids. "Demonizzare sostanze come l'ecstasy - ha detto - significa mitizzarle. Ciò ha un forte impatto psicologico sui ragazzi e finisce per motivarli a farne uso".
Il messaggio che viene dalla controconferenza è dunque "no al proibizionismo"; e soprattutto "rompere l'omertà" su questi temi. Domani, in contemporanea con l'avvio della Conferenza governativa, ci sarà una manifestazione davanti al carcere di Marassi, da cui partirà un corteo che raggiungerà i Magazzini del Cotone (nell'are dell'Expò colombiana), dove si riunisce la conferenza "ufficiale". E a chi sfilerà sarà distribuita una "cannacard": una sorta di bancomat per avere in cambio uno spinello.
(27 novembre 2000)
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