Accade a Rovereto

Accade a Rovereto

 
Questa mia avventura comincia pochi giorni prima del 17 Dicembre 1996. Nell'ambito di una richiesta di cambio residenza, mi accorgo che la mia patente di guida e' scaduta da quasi un mese.

All'ufficio anagrafe mi informano che e' sufficiente fare una visita medica presso l'ambulatorio della locale Azienda Servizi Sanitari.

 

Il 17 Dicembre, alle nove di mattina, mi reco presso tale ambulatorio, dove una dottoressa mi pone una serie di domande, leggendole da un questionario prestampato:
- "Sussistono patologie dell'apparato cardio-circolatorio?"
- "Sussiste diabete?"
- "Sussistono altre patologie endocrine?"
- "Sussistono turbe e/o patologie psichiche?"
... ad ognuna delle quali, per mia fortuna, ho potuto rispondere con un semplice no.

Alla domanda successiva alla dottoressa e' parso il caso di chiarirmene il senso:
- "Fa uso di sostanze psicoattive? ...valium, calmanti..." al che, con somma ingenuita' e caparbia onesta' ho risposto, con una smorfia tranquillizzante: "No, no, assolutamente... tuttal'piu' uno spinello ogni tanto..."

- "Ahi, mi dispiace, questo non me lo doveva dire: debbo per forza rimandarla ad un altro esame, presso l'ambulatorio della Commissione Patenti di Trento..."

A nulla e' valso il mio tentativo di spiegare alla dottoressa che il mio uso di tale sostanza, assolutamente moderato, non compromette di certo le mie capacita' di guidatore; che non guido mai la macchina, possiedo "solo" una moto usabile ovviamente solo nei mesi estivi; che come ogni motociclista impara presto, ho ancor piu' contatto con il concetto di "sicurezza di guida", dal momento che ne va di mezzo la sopravvivenza stessa; che uno spinello e' meno dannoso, o equivalente di un bicchiere di vino ai pasti...

Niente, la dottoressa e' inamovibile: mi rilascia la copia della lettera indirizzata alla Commissione Medico Legale per le Patenti di Guida di Trento, ove riporta "... non ha rilasciato il certificato medico per la patente di guida per il seguente motivo: "DICHIARA DI FARE USO OCCASIONALE DI CANNABINACEI".

Il giorno seguente, 18 Dicembre, prenoto una visita medica presso la suddetta Commissione, che mi viene fissata per il 7 Gennaio 1997, alle ore 10.10.

Qui si chiude la prima parte della storia. Le reazioni degli amici sono di stupore piu' che altro per la mia "leggerezza": il commento classico e' "ma cosa diavolo vai a dire quelle cose?!?", oppure "che cosa ottieni con questa schiettezza ed onesta'?". Io invece difendo il mio diritto a dichiarare quello in cui credo, sempre, ovunque e con chiunque. E tra le altre, mi capita di credere nella relativa innoquita' nell'uso dei derivati della canapa, messa a confronto ad esempio con gli effetti di stress, alcool, tabacco, zucchero, ...

E per quanto riguarda il merito di questa visita, quanto e a cosa serve tutto questo? Se effettivamente la visita si riduce ad un questionario, la dottoressa non serve a nulla, mandiamola a fare qualche cosa di piu' consono alla professione che dovrebbe esercitare. Altrimenti si prenda la briga di verificare, sentire, capire le ragioni del "paziente".

Supponendo per un attimo di essere convinti dell'incompatibilita' assoluta tra assunzione di droghe e guida: come mai escludiamo l'alcool (non e' nemmeno citato dal questionario!)? perche' mandiamo agli esami quell'uno che ci risponde di SI e non gli altri, se non per imporgli di dire le bugie? Se ci crediamo, allora a quell'uno la patente la sospendiamo subito, gli altri li facciamo analizzare...

Forse esagero, ma cosi' come e' studiata la cosa non aiuta certo a limitare le stragi del sabato sera, ma inculca di sicuro il concetto del "fatti furbo"!.

Comunque sia, con la spada di Damocle della visita medica in Gennaio, comincio ad informarmi su cosa mi aspetta. Molti mi spingono a negare tutto, "tanto non hai firmato nulla". Altri a tentare di minimizzare la cosa, attribuendola ad una sbandata passeggera...

Approfitto della faccenda per parlarne in casa, dove trovo rispetto per la mia presa di posizione. Decido comunque di sospendere il mio "uso occasionale", aspettando tranquillamente tempi migliori. Cerco per quanto e' possibile di non stare in ambienti dove si fuma, per evitare l'effetto del fumo passivo.

Il 7 Gennaio mi presento alla Commissione Medica alle 10.10, puntuale. E' il primo contatto con questo organo, ed e' pessimo: perche' dare appuntamento alle 10.10 a venti persone insieme? In tanti ci ritroviamo infatti, ad attendere sul corridoio, da dove veniamo chiamati senza un ordine apparente in un ambulatorio: al mio turno una dottoressa mi fa compilare, questa volta da solo, lo stesso questionario da cui tutto comincio'; poche parole, poi ritorno fuori ad aspettare con gli altri.

Il tempo passa, e verso le 11.15 vengo richiamato in un secondo ufficio, dove un dottore della Guardia di Finanza ed uno civile mi fanno il test della vista e dell'udito, che li soddisfa. "Perche' e' qui lei...", fa il Finanziere, "... leggo qui per uso di cannabinacei... Ma le e' stato contestato o cosa?". "No," dico io "l'ho dichiarato personalmente alla dottoressa..." e spiego il qui-pro-quo, che li lascia indifferenti.

Pochi istanti ancora, poi mi comunicano che posso andarmene e che mi arrivera' a casa, per posta, l'elenco delle date per gli esami delle urine e del capello. Punto. Sono nel trita-carne.

Il 9 Gennaio ricevo la raccomandata, che mi intima di presentarmi alle 8.30 del mattino, per 8 volte, secondo un preciso calendario che va dal 27 Gennaio al 24 Febbraio, per "la ricerca, su campioni di urina e nei capelli, dei metaboliti di alcune sostante d'abuso". Inoltre devo pagare anticipatamente 400.000 Lire come costo complessivo delle analisi, completamente a mio carico. Il tono della lettera non lascia speranze.

Nel frattempo sto anche cambiando lavoro, passando da libero professionista a dipendente (sono programmatore di computer); questo, legato a quanto mi sta succedendo, mi porta ulteriori pensieri: come ho detto non uso mai la macchina, e quando devo spostarmi utilizzo generalmente i mezzi pubblici, ma per le nuove esigenze di lavoro potrei aver bisogno di spostarmi...

Il 27 Gennaio coincide con l'avvio delle analisi e primo giorno con il nuovo lavoro, quindi spero di liberarmi al piu' presto del primo "inghippo" per poi presentarmi alla nuova azienda. Ottimista, mi presento alle 8.30 per scoprirmi nuovamente in compagnia di decine di altre persone, tutti in attesa sul corridoio, chi seduto, chi in piedi, chi legge il giornale chi sbuffa: tutti senza la minima nozione su quando potra' andarsene di li. Da neofita, nel timore di non averne piu' per loro, non ho fatto pipi la mattina... Per fortuna la procedura e' veloce: al mio turno, verso le 9.15, entro nell'ambulatorio, do le generalita'; il dottore mi squadra, decide che ho i capelli troppo corti e tagliare quindi i peli delle ascelle ("anche dall'altra, cosi siamo sicuri"); quindi mi fornisce un contenitore delle dimensioni di un bicchiere, con un "mi raccomando non piu' di meta'" mi indica uno squallido separe' sistemato di fianco alla porta dell'ambulatorio. Faccio quello che posso, consegno ed esco, dove posso terminare l'operazione.

Il 3 Febbrario mi ripresento, sempre alle 8.30, sempre la medesima folla, ma del dottore non c'e' traccia: alle 8.40 passa una signora che dubbiosa si chiede "Ma il dottore non c'e' ancora?" e ci lascia in meditazione. Finalmente alle 8.50 arriva il dottore, che senza tergiversare esclama "Avanti il primo!". Che schifo, se uno di noi arriva tardi rischia di dover ripetere tutto, ma se lo fa il dottore non e' richiesta nemmeno un po' di buona educazione.

Anche questa volta entro alle 9.15, solite generalita' ed il dottore mi consegna il contenutore. Sto per sbottonarmi, ma vengo interrotto: "No, aspetti, lei e' stato trovato positivo alla prima analisi. Lei ha fatto uso di cannabinoidi nei giorni immediatamente precedenti il prelievo di urine". "Non e' possibile" faccio io, "e' piu' di un mese che non fumo...". "Non credo", mi risponde, "le analisi delle urine sono molto precise, ed individuano con certezza l'uso di queste sostanze nei 20-25 giorni precedenti.". Non posso fare nulla, saluto ed esco.

Alcuni giorni dopo ricevo una lettera, datata 31 Gennaio, che mi prega di presentarmi all Commissione Medica l'11 Febbraio, alle 10.00.

Per quella data mi devo prendere un paio di ore di permesso e recarmi all'appuntamente, dove ritrovo molti compagni di viaggio: ci saranno una trentina di persone che, senza il minimo rispetto, vengono lasciate ad aspettare. Entro in chiacchere con un altro ragazzo, che per la seconda volta gli hanno sospeso la patente per sei mesi... Alle 11.10 mi chiamano, raccolgo le mie robe ed entro: "Ah, e' presente! Perfetto, aspetti pure fuori, era solo per controllare...". Ritorno senza commenti al posto. Altri 10 minuti di attesa, poi entro al colloquio, col medesimo dottore della GdF della prima volta.

"Qui c'e' poco da dire" esordisce, "lei e' stato trovato positivo al test sul THC, quindi lei deve aver consumato questa sostanza pochi giorni fa."

"Non e' possibile, sara' un mese e mezzo che non fumo."

"Dubito, dal momento che le analisi sono molto precise."

"Questa e' una sua supposizione, a questo punto vorrei l'esito degli esami"

L'altro dottore presente, scartabellando tra i fascicoli, dice: "Bha, si tratta di tracce molto basse, 0.36... Ma ci sono!". Ed il Finanziere: "forse allora lei ha frequentato persone che hanno fatto uso di queste droghe".

"Ma come", gli dico "non siete in grado di appurare se io ho fatto uso o meno di questa sostanza, ma ciononostante mi ritenete 'positivo'?"

"Certo", fa il finanziere "d'altra parte noi non possiamo sapere se lei si e' fumato uno spinello cinque giorni prima, oppure se il giorno prima si e' accompagnato con queste persone; e comunque, se lei frequenta questo genere di persone, noi riteniamo probabile che una volta terminati questi esami, lei ricominci."

Saluto ed esco. Fuori, dopo 20 minuti di attesa, mi consegnano un foglio che mi dichiara "non idoneo" per i prossimi sei mesi alla guida di autoveicoli.

Ora, alcune perplessita':

- che fine faranno le mie 400.000 lire? Erano l'anticipo per otto esami, io ne ho fatto solo uno. Me le terranno valide per la prossima volta?

- se gli esami hanno scambiato me per un consumatore recente, cosa che non e', e che sono stato attento ad evitare per quanto possibile il contatto con fumo passivo, e' evidente che se questo fosse applicato sistematicamente si risolverebbe alla base il problema del traffico!

- com'e' possibile il perpetuarsi di una simile situazione legislativa, che negli stessi giorni produceva una sentenza che consente il "patteggiamento" in caso di guida in stato di ebbrezza?

 

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