Torna alla pagina precedente

Mi hanno fatto perdere il treno


Siamo nel agosto 1995 io e 3 miei amici siamo sul molo di La Spezia in attesa di imbarcarci per la Corsica , mancano pochi metri al traghetto quando arrivano 4 finanzieri che ci fermano e dichiarano che stanno facendo un controllo antidroga , cominciano a farci domande e a perquisirci la macchina e alla fine ci beccano il fumo .

Ci portano in caserma ci rismontano l'auto , e iniziano la stesura del verbale.
Durante la stesura del verbale và via la luce 3 volte , e quindi per tre volte si resetta il pc e quindi per 3 volte viene riiniziato il verbale , nonostante le nostre suppliche di chiudere tutti e 2 gli occhi ma purtroppo la loro giornata la dovevano pur fare !!!
Insomma ce la caviamo con un verbale in cui ci viene contestato il possesso per uso personale , e ci viene assicurato che non avremmo avuto nessun processo , che saremmo stati convocati per un colloquio con una psicologa e che saremmo stati segnalati soltanto alle U.S.L..
E in effetti così é stato , nessun processo ma soltanto il colloquio con la psicologa , un colloquio che assomigliava molto ad una canzone di masini , "perché lo fai , perché ti fai ......" .
Alla fine mi fanno firmare un foglio dove mi impegno a non fare più uso di sostanze stupefacenti , pena la sospensione della patente , del passaporto , del porto d'armi .

Ma veniamo al luglio del '98 , anno in cui passa per me il treno della vita , l'occasione di lavoro che sogno da quando ero alto meno di un metro , vengo assunto dalla nostra compagnia di bandiera , l'Alitalia .
Ma succede il fattaccio , per poter lavorare necessitavo di un permesso per accedere all'area doganale dell' aeroporto di Linate e tale permesso deve essere convalidato da polizia , finanza e carabinieri . Ma sui computer del ministero dell' interno risulta che io , nonostante non soggetto a nessuna detenzione preventiva e nemmeno sottoposto a nessun processo risulto sospettato di spaccio , di conseguenza codesto permessino non mi viene rilasciato , nonostante io tra l'atro ho effettuato, soltanto un'anno prima , il servizio militare presso lo stesso aeroporto senza bisogno di permessini , senza essere sottoposto a nessun controllo specifico e avendo trascorso codesto anno in pace ed amicizia con tutti i miei colleghi e superiori vari .

Così vengo indotto alle dimissioni , attenzione non dico licenziato o obbligato a dare le dimissioni , ma indotto dalle pressioni e dalle violenze psicologiche ,alla faccia della legge sulla privacy , fattemi da i dirigenti dell'Alitalia , che non capendo la situazione , visto il divario generazionale l'età media si aggira sui 45/50 anni mi guardavano , consideravano e mi facevano sentire un criminale , un delinquente insomma una merda , nonostante il mio impegno dimostrato sul luogo di lavoro .
Così grazie a qualcuno , non so chi , ho perso il treno della vita , la faccia perché chiaramente nessuno ha spiegato a nessuno come stavano le cose effettivamente e fatto un esaurimento nervoso da cui solo ora mi sto riprendendo .

Ho provato a contattare un avvocato civilista , ma non so se per disinteresse , per paura o perché effettivamente le cose stanno così mi ha detto che non c'era nulla da fare perché primo , i computer del ministero dell'interno non si possono cancellare , secondo andare contro l'alitalia significherebbe andare contro un muro di gomma terzo vi sono sentenze della cassazione che hanno già dimostrato che io sono colpevole e quindi un criminale ( per cosa ?????).
Purtroppo non mi sono ancora arreso e mi auguro di incontrare un avvocato capace che abbia voglia di aiutarmi nella mia battaglia.

Torna alla pagina precedente