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La Commissione Europea (CE) ha elaborato la nuova Strategia europea 2021-2025 sulle droghe, che sarà presentata entro l’estate, e sarà anche la base del nuovo Piano d’azione 2021-2025.

IL Civil Society Forum on Drugs (CSFD, www.civilsocietyforumondrugs.eu/) si è attivato durante tutti i passaggi istituzionali: valutazione indipendente della precedente Strategia, con il coinvolgimento delle associazioni europee, partecipazione alle audizioni dei valutatori della CE, position paper destinati alla CE con le indicazioni, critiche e propositive, espresse durante la valutazione, un costante confronto con la CE stessa durante tutto il processo.

Ora, in fase conclusiva, il ritorno che come CSFD abbiamo è per noi fonte di preoccupazione: anche se non abbiamo avuto visione – nonostante le nostre richieste – della bozza ultima della Strategia, sia in termini di linguaggio che di approccio ci pare che non sia abbastanza rispettato e tanto meno sviluppato quell’approccio bilanciato – tra riduzione dell’offerta e della domanda, tra approccio repressivo e approccio sociale e di salute – che è andato caratterizzando la prospettiva europea nelle politiche sulle droghe, rispecchiata anche nell’ultimo Piano d’azione, con una attenzione specifica alla riduzione del danno, al diritto alla cura, ai diritti umani, alla ricerca e ai processi partecipativi.

Non è una novità che le politiche sulle droghe siano incardinate nei programmi della DG Affari Interni e correlate alla lotta al crimine organizzato, è così nelle politiche globali sulle droghe a cominciare dall’ONU, ed è uno dei nodi che il movimento internazionale per la riforma delle politiche sulle droghe si trova da sempre ad affrontare; tuttavia soprattutto i più recenti Piani d’azione europei, grazie anche alla società civile e all’apporto scientifico e basato sull’evidenza dell’EMCDDA, hanno rappresentato una cornice utile a rafforzare una politica integrata e bilanciata, tanto da giocare un ruolo positivamente propulsivo nello scenario globale, come abbiamo visto anche nelle recenti CND a Vienna.

Le anticipazioni che abbiamo avuto, sebbene in maniera non esaustiva, ci allarmano per il crescente peso dato alle politiche di riduzione della domanda, e alla ancillarità cui sembra relegata quella parte della strategia che si basa su una risposta sociale e sanitaria e sul rispetto dei diritti. Testimonia di questo anche il testo che lancia la roadmap della nuova Strategia (in allegato e scaricabile dalla pagina della Consultazione pubblica, vedi link sotto).

Come CSFD continuiamo la nostra azione di advocacy

  • con nuovi documenti e continue interlocuzioni con la CE
  • rilanciando le valutazion già effettuata della Strategia in scadenza che contiene i punti chiave per la nuova Strategia
  • con l’iniziativa di sensibilizzazione del Parlamento europeo e la costituzione di un Gruppo di parlamentari per la riforma delle politiche sulle droghe
  • chiedendo di accedere ai risultati della valutazione, sia da parte degli esperti delegati che pubblica

In questo contesto rilanciamo l’invito a tutti e a tutte le associazioni a partecipare alla valutazione pubblica della Strategia in scadenza: c’è tempo solo fino a mercoledì 15 luglio, a mezzanotte. Bastano pochi minuti per dare un contributo che metta la Commissione ancora una volta davanti alla valutazione delle associazioni coinvolte e competenti.

Partecipate!

Questo il link: https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/12442-EU-Drugs-Agenda-and-Action-Plan

Di seguito le raccomandazioni inviate alla CE dal CSFD, che possono esservi utili nella valutazione.

Le Raccomandazioni del CSFD:

  • l’importanza di un approccio bilanciato, basato sulle evidenze e integrato, che consideri tutte le aree della riduzione della domanda, incluso prevenzione a tutti i livelli, intervento precoce, riduzione del danno e dei rischi, trattamento, riabilitazione e integrazione sociale;
  • rispondere ai bisogni specifici dei gruppi più vulnerabili e alle conseguenze della criminalizzazione del consumo
  • basare la nuova strategia sulle lezioni precedentemente apprese, gli sviluppi e le innovazioni recenti, la precedente Strategia e il precedente Piano d’azione e la loro valutazione;
  • l’opportunità di imparare dalla crisi del Covid19, che chiaramente indica la necessità di un approccio bilanciato nella riduzione della domanda, di una innovazione e del sostegno agli interventi che si sono dimostrati efficaci, in particolare la riduzione del danno e i trattamenti che sono stati essenziali nella risposta ai bisogni dei consumatori europei;
  • l’importanza di un dialogo reale con la società civile nello sviluppo e nella implementazione delle politiche di intervento in Europa e a livello nazionale e locale;
  • la necessità di correlare la politica europea sulle droghe ad alcuni rilevanti documenti ONU, come la UN System Common Position on Drugs del 2018, le International Guidelines on Human Rights and Drug Policy, la Convenzione europea sui diritti umani e la Carta europea dei diritti fondamentali.

In particolare, le nostre preoccupazioni:

  • la roadmap deve promuove un approccio bilanciato e integrato, sia nella riduzione dell’offerta che della domanda, ed evitare ogni slittamento verso una politica unilaterale securitaria, con una eccessiva priorità del controllo del mercato e della prevenzione della criminalità. Il testo si riferisce soprattutto alla riduzione della offerta e solo in maniera generica alla riduzione della domanda
  • il ruolo fondamentale delle misure di trattamento, riduzione del danno e limitazione dei rischi, riabilitazione, inclusione sociale deve essere incluso come alta priorità. Questo va visto anche alla luce della pandemia, durante la quale questi servizi hanno avuto un ruolo essenziale nella cura e nel sostegno alle persone che usano droghe, e a gruppi vulnerabili (come i senza dimora, per esempio)
  • la road map dovrebbe essere più mirata ai bisogni dei gruppi vulnerabili e centrata su un approccio basato sui diritti umani. Al centro del testo dovrebbe essere proprio un approccio bilanciato e basato sull’evidenza, come garanzia di una politica e di azioni che tengano davvero conto della realtà dei fenomeni, e in linea con lo UNGASS Outcome Document del 2016. Attualmente la road map non è incardinata in questo contesto e non vi si riferisce adeguatamente.
  • In generale la road map europea non si riferisce sufficientemente a documenti ONU quali UN System Common Position on Drugs del 2018, la Convenzione europea sui diritti umani e la Carta europea dei diritti fondamentali
  • La nuova Strategia deve menzionare il ruolo cruciale della società civile sia nello sviluppo che nella implementazione delle politiche sulle droghe.

Susanna Ronconi – Forum Droghe, delegata CSFD

Scarica i documenti

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    Aggiunto in data: 12 Luglio 2020 16:22 Dimensione del file: 262 KB Download: 265