A partire dalla polemica relativa alla nomina di Susanna Ronconi nella Consulta nazionale delle tossicodipendenze e delle successive richieste formali di destituzione con ragioni che richiamano un passato carico di violenza ed un presente incapace di trovare la strada della riconciliazione chiediamo una riflessione collettiva che sia in grado di:
– prendere atto che chi ha pagato il proprio conto con la giustizia, qualunque sia la sua appartenenza politica o il reato che ha commesso, ed abbia deciso di impegnarsi in prima persona per il bene comune, molte volte a partire dagli ultimi e dai reietti, abbia il pieno diritto di farlo alla luce del sole, senza pregiudizi ed ostracismi;
– riconoscere che tanta parte del volontariato, dell’associazionismo, della cooperazione, del terzo settore, ha fornito in questi anni un’opportunità concreta di costruire una strada nuova e diversa, carica di solidarietà, amore e senso della giustizia e non un anfratto remoto dove nascondere le proprie vergogne;
– sensibilizzare la politica a non lasciarsi andare, per calcolo legato al consenso, ad affermazioni che invitano alla condanna perpetua e civile per chi ha scontato le proprie pene;
– accogliere il dolore di tutte le famiglie che in diverso modo hanno subito la sofferenza di anni terribili e carichi di odio. E quando diciamo tutte intendiamo parlare del dolore di chi è stato vittima, ma anche del dolore delle famiglie che hanno visto i propri figli perdersi in una spirale di odio;
– riconciliare una società che ancora oggi sembra attraversata da pericolose contrapposizioni che alimentano logiche di odio, intolleranza, sospetto, lontane da ogni prospettiva di solidarietà di cui il nostro paese ha, prima di ogni altra cosa, un bisogno urgente;
– riportare la politica alla sua dimensione di mediazione per il bene di tutti, e non luogo di manipolazione che gioca sui sentimenti alimentando legittimi risentimenti ed impedendo in tal modo ogni autentica possibilità di rielaborazione.
Padova è stata uno dei primi teatri della violenza, diventi un luogo virtuoso in cui si cerca la riconciliazione. Per questa ragione chiediamo al sindaco della città di Padova di evitare pronunciamenti cristallizzati sul passato e pregni di una dicotomia, di una contrapposizione e di un ostracismo che non facilitano una ricerca di una strada nuova, sobria e di convivenza.
Per aderire:
Invia una mail a fuoriluogo@fuoriluogo.it.
Prime adesioni
Franco Marcomini, Franco Corleone, Grazia Zuffa, Cecilia D’Elia, Patrizio Gonnella (Antigone), Lucio Babolin (CNCA), Achille Saletti (Saman), Katia Zanotti (Deputata DS), Gloria Buffo, Stefano Anastasia, Antonio Lucchesi, Antonio Morvillo, Paolo Benvegnù, Silvana Scapinello, Silvano Cogo, Maria Pia Zorzi, Giuliana Beltrame, Associazione Insieme (Borgo San Lorenzo), Leonardo Fiorentini, Marina Impallomeni, Maurizio Baruffi, Emanuela Frascella, Vanna Cerrato, Tiziana Codenotti, Stefano Bertoletti (Cooperativa CAT Firenze), Maria Stagnitta, Laura Mazzi, Claudio Cappuccino, Paolo Crocchiolo, Henri Margaron, Rosario Boschi, Marcello Mazzo (Consigliere comunale DS Rovigo), Vittorio Foschini (ERIT Italia), Roberta Balestra, Lidia Menapace, Alberto Favaretto, Giorgio Bombieri, Giuseppe Menegazzo, Olivia Fagnoni, Tamara Izzi, Monica Folin, Maela Catapan, Silvia Citton, Luana Pitteri, Meme Pandin, Beatrice Roncarati, Mavi Crolle, Giuseppe Mosconi (Antigone), Vincenzo Morvillo (medico), Clara Doralice, Cristiano Pavarin, Mariella Orsi, Renzo Magosso, Ce.I.S. Gruppo “Giovani e Comunità”, Marcella Rodino, Loris Trevisiol, Antonella Cannarozzi, Radiana Gregoletto, Gabriele Vesco, Pierangelo Bertoli, Francesca Michieletto, Davide Morello, Roberta Zanovello, Nunzia Veronese, Pierugo Bertolino, Ottavia Brunetti, Federico Betta, Ombretta Turello, Ettore Zerbino, Renata Ilari, Manuel Zani, Franco Zuin, Stefano Goretti, Anna Maria Bocciolini, Hassan Bassi, Manuel Zani, Gennaro Varriale, Giulia Casamonti, Lucia Portis, Carmela Landi .