Viene presentato oggi in un webinar on line il report finale della ricerca “La vita e i consumi delle persone che usano droghe durante il primo lockdown. Una ricerca qualitativa“. La ricerca, condotta da Forum Droghe, CAT e Parsec è frutto del lavoro volontario di operatori e ricercatori di numerose realtà del pubblico, del privato sociale e dell’associazionismo, ed ha ha avuto il sostegno di ITARDD e CNCA.
I curatori della ricerca – Stefano Bertoletti, Claudio Cippitelli, Emanuele Perrone, Susanna Ronconi dialogheranno con un gruppo di esperti, ricercatori, operatori, persone che usano droghe. Partecipano al dibattito Grazia Zuffa, Vanessa Roghi, Edo Polidori, Patrizia Rizzotti, Patrizia Meringolo, Denise Amerini, Valentina Mancuso, Stefano Vecchio, Pino di Pino, Lorenzo Camoletto.
Per Susanna Ronconi, Presidente del Comitato Scientifico di Forum Droghe, si tratta di “una ricerca che ancora una volta mette in crisi molti dei pregiudizi sulle persone che usano droghe, troppo spesso descritte come incapaci e fuori controllo. In un momento così estremo per tutti, questa ricerca descrive persone consapevoli e capaci di gestire la vita e i propri consumi“. Ronconi spiega: “è una ricerca avviata subito dopo il primo lockdown grazie alla disponibilità di operatori e ricercatori, condotta senza un euro, grazie alla convinzione che conoscere le strategie di chi usa droghe in una situazione così estrema ci avrebbe rivelato molto delle capacità e metodi di regolazione delle persone che usano droghe, e ci avrebbe aiutato ad aprire gli occhi al di là di pregiudizi e stigma“.
“In molti temevano – continua Ronconi – che il lockdown avrebbe dato vita a consumi fuori controllo, selvaggi, a viraggi di ogni sorta e a un aumento di rischi e danni. Non è successo, anche se il mercato non si è mai fermato. Non è successo per i comportamenti e le capacità dei consumatori“. La Presidente del Comitato scientifica conclude sottolineando “come sia stato importante tenere attivi, per quanto possibile, gli interventi di riduzione del danno nel perodo del lockdown: le persone intervistate hanno apprezzato il fatto poter avere un riferimento, un sostegno per mantenere comportamenti di riduzione del rischio e anche avere informazioni e presidi di prevenzione contro il covid.“