FORUM DROGHE – nell’ambito della ricerca promossa dal Coordinamento Nazionale Nuove Droghe (CNND) e dall’ Istituto Europeo dell’Addiction “Giovani, uso di sostanze, precarietà e genere”- sta conducendo la prima ricerca italiana sul consumo controllato di cocaina, La percezione dei consumatori di cocaina circa l’uso “controllato” e “incontrollato”. La ricerca si svolge a Torino.
In America e in Europa la ricerca sociologica ha indagato il consumo controllato di sostanze fin dagli anni ’70 (da Becker a Zinberg, Cohen, Grund, De Corte e altri) partendo dall’ipotesi che, come per l’alcool, anche per le altre sostanze accanto a modelli minoritari di consumo incontrollato e problematico, siano presenti modelli moderati e controllati. In Italia la ricerca è principalmente epidemiologica e farmamcologica, e anche quando – ben più raramente – si entra nel campo della ricerca sociologica, gli studi privilegiano l’osservazione di consumatori che sono in trattamento terapeutico, per lo più contattati tramite i servizi. Questo comporta che la ricerca privilegia stili di consumo di tipo problematico, ed avendo questa ricerca praticamente il monopolio, ne deriva la forte tendenza a una visione patologizzante di ogni stile di consumo, mentre gli stili di consumo non problematici e appunto controllati – per altro statisticamente maggioritari – restano in ombra.
Perché indagare il consumo controllato?
Per almeno quattro ragioni: per conoscere attraverso le parole dei consumatori cosa sia per loro controllo o non controllo del consumo, mettendo a confronto la costruzione sociale che vede il solo consumo problematico con la percezione e valutazione dei soggetti; per conosce scientificamente, al di là dell’osservazione episodica, quali sono i fattori che, nella vita dei consumatori, facilitano o viceversa ostacolano il mantenimento del controllo nel consumo di sostanze, abbassano i rischi, consentono l’autoregolazione; per conoscere quanto di questo controllo e di questa autoregolazione sia ascrivibile a norme e regole sociali, condivise, informali, veicolate da diverse culture sociali, verificarne ruolo e incisività, anche comparandoli a ruolo e incisività dei controlli formali (legislativi, prescrittivi ecc); verificare, alla luce delle narrazioni dei consumatori, alcuni assunti dominanti attorno alle traiettorie del consumo (per esempio, quello che vede il consumo regolare necessariamente evolvere come escalation e dipendenza) e interrogarli criticamente.
Perché la cocaina?
Perché è una sostanza il cui consumo è in forte crescita, che viene consumata secondo stili, culture e in contesti assai differenziati, da un “sommerso” che è tale perché integrato e controllato, è accompagnata da campagne allarmistiche non sempre informate correttamente e che veicolano visioni stereotipate, sta diventando l’oggetto di una ricerca che oltre a portare con sé una forte patologizzazione del consumo, al contempo mette in ombra lo studio di aspetti antropologici, sociologici e culturali che con il consumo e le capacità di autoregolazione hanno invece importanti attinenze.
Perché partecipare alla ricerca?
Perché è una ricerca sociale sul consumo di sostanze che non asseconda il pregiudizio che il consumo equivalga alla dipendenza, o che evolva sempre e necessariamente in modo problematico. E’ una ricerca in cui il consumatore è – per le premesse e l’obiettivo stesso dell’indagine – visto nella sua integrità e dignità di attore sociale.
Una ragione di partecipazione è la eventuale condivisione degli obiettivi di conoscenza tra consumatori e ricercatori, l’interesse a dissodare un campo sino ad oggi misconosciuto, la cui conoscenza può esser spesa per la produzione di uno sguardo critico, innovativo, con qualche chance di avere ricadute su approcci e politiche.
Perché lo strumento della intervista in profondità, sebbene guidata dal ricercatore, dà la parola all’intervistato, che è il regista della sua narrazione, ne definisce con ampia libertà priorità e tonalità.
Perché, infine ma non ultimo, è garantita la massima privacy, attraverso l’esclusione di ogni riferimento che renda le persone riconoscibili e la distruzione dai file audio dopo la trascrizione.
Chi può partecipare?
Consumatori e consumatrici di cocaina (anche associata ad altre sostanze) maggiorenni, che risiedano nell’area metropolitana di Torino, con almeno 20 episodi di consumo nella vita, che non siano attualmente in trattamento terapeutico per il consumo di cocaina presso i servizi o privatamente.
Per contatti:
Susanna Ronconi 3394155985.