Procede spedita, a Torino, la raccolta firme per l’apertura di una stanza del consumo, decollata quindici giorni fa grazie a Forum Droghe, Associazione Adelaide Aglietta e Malega9, il gruppo di ragazzi che ha prodotto un bel film attorno alla narcosale. Un primo risultato è stato che qualcosa, in Comune, si è mosso: dopo mesi sonnacchiosi seguiti alle numerose audizioni promosse dalla coordinatrice della IV commissione, Terry Silvestrini, attorno al sistema dei servizi di riduzione del danno e alla loro innovazione, la maggioranza ha finalmente votato una mozione per rimettere all’ordine del giorno – a distanza di cinque anni da una simile, precedente iniziativa del sindaco Chiamparino – la discussione attorno alla sperimentazione di una stanza del consumo. Ora, iniziativa dal basso e iniziativa istituzionale marciano di pari passo. Nuove audizioni il 9 ottobre e di nuovo in Consiglio il 16. Intanto, se ne discute: la destra, AN e Lega, scendono in piazza con i loro striscioni “contro la morte”, paradosso dell’ipocrisia e dell’ignoranza che contrappone narcosale a comunità terapeutiche invece che, come si dovrebbe se non si fosse così strumentali, mettere a confronto narcosale con argini, parcheggi, case abbandonate e marciapiedi fetidi sporchi e pericolosi. A pochi metri, i nostri tavoli per la raccolta firme: che non lesinano “sorprese”, prima tra tutte che quando si parla con pacatezza e razionalità, quando si spiega e non si proclama, quando si informa e si ascolta, la “gente” ragiona con te. E, se non certo tutti, molti condividono e firmano. Questi tavoli, insieme ma anche molto oltre, a perseguire l’obiettivo del quorum di firme, sono una straordinaria occasione di contatto e dialogo, di quelle che dovremmo saper inventare di più e più spesso.
E’ importante, allora, il consenso. Se siete torinesi passate ai nostri tavoli, guardate il calendario sul nostro sito. Se non siete torinesi, ma siete d’accordo per lo sviluppo, l’ampliamento e l’innovazione degli interventi di riduzione del danno, per la tutela dei diritti, della vita e della salute di chi usa sostanze e vive in strada e per una nuova possibilità di mediazione e di convivenza nelle città, per una “sicurezza” che sia per tutti, nessuno escluso… allora inviate la vostra adesione. Ci serve il vostro sostegno. E anche, laddove contesti e stili di consumo lo pongano all’ordine del giorno, a noi tutti serve moltiplicare le iniziative locali: in fondo, anche se abrogare una pessima legge resta un obiettivo primario, la riduzione del danno vanta una nascita “bottom up” di cui, ottimisticamente, non dovremmo mai dimenticarci.