(Fonte: Ansa) ROMA, 28 marzo 2007 – I consumatori di sostanze stupefacenti non avranno piu’ la sanzione che prevede la segnalazione e l’invio alla prefettura, ma saranno mandati ai Sert (Servizi pubblici per le tossicodipendenze), dove si sottoporranno ad un colloquio con gli operatori. Saranno poi i Sert a decidere se si tratta, o meno, di consumatori problematici e quindi stabilire un idoneo percorso terapeutico. E’ questa la principale novita’ della nuova legge sulla droga, che il ministro Paolo Ferrero ha illustrato oggi alla Consulta nazionale delle tossicodipendenze, secondo quanto riferisce Riccardo De Facci, del Coordinamento nazionale delle comunita’ di accoglienza (Cnca).
La nuova legge, frutto di una lunga mediazione tra le forze della maggioranza, vuole – riferisce De Facci – superare la Fini-Giovanardi trovando una sorta di ”terza via” tra la legge del precedente governo e la legge 309. Molte delle novita’ si basano tra l’altro su alcune sperimentazioni fatte in questi ultimi anni: ad esempio, per quanto riguarda l’invio dei consumatori ai Sert, questo e’ gia’ stato sperimentato a Milano con esiti positivi. In sostanza, invece di segnalare e inviare il consumatore in prefettura, sara’ il servizio pubblico a prenderlo in carico; ovviamente, gli stessi Sert dovranno essere potenziati per poter creare luoghi adatti a fornire una sorta di counselling. Viene dunque confermata la linea di Ferrero di depenalizzare il consumo, che invece la Fini-Giovanardi aveva sanzionato, ma con la novita’ che il consumatore viene identificato e preso in carico precocemente. Gli stessi operatori dovranno valutare l’opportunita’ di avviare un percorso riabilitativo oppure semplicemente svolgere un’attivita’ di prevenzione. Un’altra novita’ consiste nel potenziamento dei ”Sert in pretura”, gia’ previsti nella legge 309. Anche in questo caso, ci si basa su una sperimentazione fatta in alcune citta’. Il punto riguarda le persone che commettono reati connessi con la droga, e che troveranno in pretura un team di operatori che valuteranno, se la persona stessa e’ d’accordo, un eventuale programma alternativo al carcere, evitando cosi’ il processo. La nuova legge – confermando quanto gia’ detto dal ministro nelle scorse settimane – eliminera’ le cosiddette soglie, cioe’ i quantitativi massimi di droga detenibili a uso personale senza incorrere nel reato di spaccio. Sara’ il magistrato a decidere, volta per volta, se si tratta di consumo o di spaccio. Confermato anche il ritorno alla divisione delle sostanze stupefacenti in piu’ tabelle, tarate sulla pericolosita’. Infine la certificazione dello stato di dipendenza, che la Fini-Giovanardi aveva esteso anche ai servizi privati, torna al sistema pubblico. De Facci, a nome di Cnca, esprime soddisfazione per le linee della nuova legge, con la quale ”si esce – afferma – dalla strettoia punitiva”.