(Notiziario Aduc) Una ricerca realizzata dall’Universita’ Complutense di Madrid ha dimostrato che la cannabis puo’ avere effetti benefici contro il cancro. Il principio attivo dell’hashish e’ risultato in grado d’intervenire sulle cellule cancerogene, di distruggerle e, nello stesso tempo, di mantenere vive le cellule sane. Il responsabile dei lavori che hanno permesso di giungere a questa conclusione, Manuel Guzman, del dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare dell’ateneo madrileno, ha illustrato ai futuri medici la portata di questa ricerca. Per ora, i buoni risultati si sono ottenuti in laboratorio e lavorando sui topi, non sull’uomo. Ma le risposte emerse consentono di pensare a futuri trattamenti contro il cancro, migliori e piu’ sicuri. Il cammino e’ pero’ ancora lungo. “Ci sono problemi molto complessi da risolvere, poiche’ chiarire a livello molecolare come una sostanza, la stessa, possa produrre effetti duali tra una cellula normale e una tumorale, non e’ affatto ovvio”, avverte. I laboratori, il suo e i tanti gruppi internazionali che lavorano a questo progetto, potranno forse risolvere il rompicapo nei prossimi anni. Sta di fatto che elaborare un farmaco da usare nella terapia contro il cancro, partendo da questa scoperta, e’ una storia ancora tutta da scrivere. E il tempo che servira’ per ottenere dei risultati applicabili nella pratica clinica, nell’attivita’ quotidiana degli ospedali, “e’ incalcolabile”, anche supponendo che tutto proceda per il verso giusto. In ogni caso, l’importanza della ricerca non sono tanto le conseguenze pratiche che si potranno avere a breve termine, bensi’ la porta aperta verso nuove ricerche sul cancro.
Il lavoro dell’equipe di Manuel Guzman consiste nello studio di come i composti attivi della marjiuana, i cosiddetti cannabinoidi, agiscono sull’organismo. Queste ricerche intendono verificare, tra l’altro, se i cannabinoidi sono capaci d’indurre la morte di cellule nervose, vale a dire dei neuroni o se, viceversa, possono addirittura potenziare la loro sopravvivenza. Molte sostanze che si utilizzano in farmacologia, molti medicamenti, vanno bene per certe cose, ma sono tossiche per altre parti dell’organismo. L’effetto duale, nel caso della cannabis permetterebbe, per quanto e’ dato sapere, di salvaguardare le cellule normali e, contemporaneamente, d’indurre la morte di quelle tumorali. Il professor Guzman spiega che e’ necessario avviare saggi clinici, con pazienti, per verificare se cio’ che e’ emerso nelle cellule coltivate in laboratorio e nei ratti, avviene anche nelle persone. Ma prima bisognera’ chiarire diverse altre questioni. Per esempio, quali dosi servono per ottenere l’uno o l’altro effetto.