(Tratto dal “Corriere della sera” del 9 maggio 2007) ROMA, 9 maggio 2007: “Io smentita da Chiamparino? Non sono mai stata antiproibizionista. La destra si sbaglia. La mia priorità è sostenere una campagna forte e decisa con un unico slogan: no alle droghe, tutte le droghe”, replica agli attacchi di chi vorrebbe farla passare come ministro degli spinelli, Livia Turco. Colpa del decreto, poi annullato dal Tar, che aveva raddoppiato la quantità di cannabis da poter tenere in tasca senza rischiare il carcere ed essere assimilato a uno spacciatore.
Condivide la posizione del sindaco?
“In pieno. Ma qual è la novità? Questo governo ha sempre percorso strade che conducono verso la prevenzione, il recupero sociale dei tossicodipendenti e la lotta ai trafficanti. In politica, però, contano i messaggi e in questo caso non sfugge l’enfasi sulla proposta di introdurre sanzioni non penali per il consumatore”.
Meglio infliggere lavori di giardinaggio o pulizia delle strade anziché ritirare la patente?
“Sì, la trovo una scelta simbolicamente più efficace. Il consumatore non è punito ma gli si dimostra chiaramente che lo Stato non considera lecito il suo comportamento”.
Dopo la bocciatura del decreto sulla cannabis il governo ha annunciato un disegno di legge. A che punto è?
“Il lavoro istruttorio procede, coordinato dal ministro Paolo Ferrero. Vogliamo investire su prevenzione e sanzioni amministrative”.