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(Ansa, 8 maggio 2007) Prima visita in un carcere di Giorgio Napolitano da quando è stato eletto presidente della Repubblica. Accompagnato dal ministro della Giustizia Clemente Mastella, il capo dello Stato ha visitato il carcere romano di Rebibbia. Il presidente della Repubblica ha definito “indispensabile in Parlamento la ricerca di soluzioni condivise” per l’ammodernamento della giustizia e delle carceri e ha sollecitato anche una “maggiore e più concreta attenzione per le vittime dei reati”.
Indulto: passo eccezionale ma necessario
Giorgio Napolitano ha detto di aver salutato con soddisfazione il varo dell’ indulto come “un passo eccezionale ma necessario per rendere più vivibili e degne le carceri italiane”. Il presidente della Repubblica ritiene che “la pena detentiva debba essere riservata a chi commette crimini che destano maggior allarme, che ledono gravemente valori e interessi preminenti e intangibili”. Su questo punto Napolitano ha espresso la sua “piena convinzione”. Un chiaro accento sulle misure alternative che il capo dello Stato auspica “più credibili ed efficaci ai fini del recupero del condannato”. “L’esecuzione della pena – ha aggiunto inoltre Napolitano – deve avvenire nel rispetto della dignità dei detenuti e offrendo loro condizioni per favorirne il reinserimento sociale”. Sull’applicazione delle misure alternative e dei benefici, il presidente ha accolto l’appello dei detenuti affinché siano applicate in modo più continuativo, ma ha precisato che questo non dipende da lui.
I detenuti a Napolitano: amnistia! amnistia!
Applausi e grida hanno accompagnato la visita di Giorgio Napolitano nel carcere romano di Rebibbia. È la seconda visita di un Capo dello Stato nella storia della Repubblica: l’unico precedente è dell’ottobre 2002, quando Carlo Azeglio Ciampi andò nell’istituto penitenziario di Spoleto. Napolitano ha avuto un’accoglienza calorosa da parte dei detenuti del penitenziario romano. Prima ha incontrato le mamme detenute della casa circondariale femminile dove si è fermato presso il reparto “nido” (17 i bambini al di sotto dei tre anni ospitati in quella sezione), poi è stato accompagnato dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella, nella casa circondariale maschile “Nuovo complesso”. Qui numerosi detenuti lo hanno applaudito e – come successivamente riferito dallo stesso Guardasigilli – gli hanno regalato uno striscione con sopra scritto “Forza Napoli” e un gagliardetto della squadra di calcio partenopea. Ma da dietro le sbarre in molti hanno gridato “amnistia! amnistia!”.
Dopo aver visitato i laboratori di falegnameria del carcere, il Capo dello Stato ha ricevuto nel teatro del penitenziario romano i saluti delle autorità di due detenuti e alcuni doni. Un quadro raffigurante il bacio Gustav Klimt, una nave intagliata nel legno, un vassoio, una scatola in legno e alcune piante: questi alcuni doni consegnati al presidente della Repubblica. Tra le autorità presenti ad ascoltare le parole di Napolitano vi erano, tra gli altri, i sottosegretari alla giustizia Luigi Scotti, Alberto Maritati, Luigi Manconi, e il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.