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MOLINARI, NAS IN AULA? E’ COME CHIUDERE SERRAGLIO A MUCCHE GIA’ SCAPPATE
Milano, 28 mag. – (Adnkronos/Adnkronos Salute) – “La scuola italiana ha bisogno piu’ di psicologi che di carabinieri”. Questo l’appello dell’Ordine degli psicologi della Lombardia, lanciato oggi all’universita’ Cattolica di Milano durante il convegno ‘Psicologia e scuola: forme d’intervento e prospettive future’. Gli specialisti si sono detti contrari alle ispezioni anti-droga dei Nas negli istituti scolastici della penisola, proposte dal ministro della Salute, Livia Turco.

“A nostro avviso – ha commentato Enrico Molinari, presidente dell’Ordine lombardo – inserire i Nas a scuola e’ un po’ come chiudere il serraglio quando le mucche sono gia’ scappate. Ci pare triste che in un Paese con circa 8 milioni di studenti si pensi solo a misure repressive, quando invece sono disponibili risorse per la prevenzione quali appunto la psicologia scolastica”.
L’Ordine lombardo degli psicologi, riferisce una nota, ha rilevato che sui circa 10 mila iscritti il 17,5% si occupa o si e’ preparato a occuparsi di psicologia nella scuola.

“Il nostro compito e’ far si’ che questo ruolo possa essere esercitato, oltre che con competenza – ha sottolineato Molinari – anche con dignita’ e con il giusto riconoscimento sociale ed economico: e’ quanto stiamo cercando di fare in Lombardia, ed e’ quanto si sta facendo a Roma al Consiglio nazionale. Di fatto sta nascendo, e in certi luoghi e’ gia’ nato, uno psicologo che non e’ piu’ soltanto ‘scolastico’ o ‘dell’apprendimento’, ma e’ anche psicologo della comunita’ o di base, che sa lavorare in rete ed essere corresponsabile, con gli insegnanti, dell’affascinate compito di far si’ che bambini, ragazzi e giovani diventino cittadini adulti capaci di lavorare e di amare, e a loro volta di essere responsabili delle generazioni future”, ha concluso il presidente.
Al convegno milanese e’ intervenuto in teleconferenza anche il sottosegretario al ministero della Pubblica istruzione, Letizia De Torre, che ha ribadito la necessita’ che lo psicologo scolastico lavori, oltre che per e con gli allievi, anche insieme agli insegnanti e ai genitori, in una prospettiva di intervento di rete.