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(Notiziario Aduc) Le attività del narcotraffico in Perù sono aumentate nel 2006 dopo lestensione delle coltivazioni della foglia di coca (+7%) e della produzione della cocaina (+8%) rispetto al 2005, secondo un nuovo rapporto dellONU citato dall’Agenzia Misna, che mette in dubbio lefficacia dei programmi anti-droga portati avanti da Lima con il sostegno degli Stati Uniti.
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incremento delle piantagioni -oggi stimate in totale in 51.400 ettari- e delle quantità dello stupefacente derivato – 114.100 tonnellate nel 2006, pari al 28% della produzione mondiale) hanno riportato il paese andino al secondo posto nella lista degli stati produttori di cocaina dopo la Colombia; questultima sempre è prima nella lista nera` con oltre il doppio della produzione del Perù.

“Delle 114mila tonnellate di cocaina peruviana, 105mila sono state destinate al narcotraffico e 9.000 al consumo tradizionale (legale) tra le popolazioni indigene” ha detto Humberto Chirinos, tra gli autori del rapporto delle Nazioni Unite, realizzato con missioni sul terreno nelle otto principali valles cocaleros del paese.
La crescita del narcotraffico, ha ricordato, è avvenuta nonostante laumento del 4% delle operazioni di sradicamento delle piantagioni illegali (pari a 12.688 ettari distrutti). Allo stesso tempo, la Comision nacional para el Desarrollo y Vida sin drogas` (Devida, ente governativo) ha ammesso che i sequestri di cocaina sono scesi di almeno il 17%.