(Notiziario Aduc) Le Nazioni Unite chiedono alla Nato ‘di fare molto di piu” contro l’aumento della produzione dell’oppio in Afghanistan che, come rileva il rapporto Onu presentato recentemente, ha raggiunto ‘livelli spaventosi’.
La richiesta e’ stata rivolta agli ambasciatori Nato e dei paesi donatori dell’Afganistan da Antonio Maria Costa, direttore dell’Ufficio droghe e crimine dell’Onu, oggi a Bruxelles.
‘Crediamo che all’interno delle cinque regole che delimitano il mandato della missione Nato in Afghanistan, si possa fare molto di piu’, soprattutto per quanto riguarda la distruzione dei laboratori, l’assistenza logistica delle operazioni di polizia delle forze afghane, la chiusura dei mercati all’aperto, dove si vendono tonnellate di oppio, e per impedire il commercio dei narcotici fuori dall’Afghanistan e dei precursori chimici dentro l’ Afghanistan’, ha detto Costa al termine dell’incontro.
Il dirigente delle Nazioni Unite ha illustrato il rapporto da cui emerge un ‘intimo e stretto’ legame tra aumento della produzione dell’oppio (8.200 tonnellate nel 2007, piu’ 34% rispetto al 2006) e le attivita’ di insurrezione dei Taleban.
‘Il legame e’ totale, simbiotico’, ha rilevato Costa.
‘L’attivita’ dei Taleban e’ chiaramente documentata in tutti i passaggi con i quali riescono a influenzare le coltivazioni, a trarne una percentuale di reddito e a gestire addirittura le attivita’ dei laboratori e del commercio stesso’.
Per Costa, si sta intravedendo un’evoluzione dei taleban ‘da organizzazione cominciata da motivazioni, politiche, religiose e ideologiche, verso motivazioni che sono piuttosto legate alla redditivita’ di un’attivita’ criminale’.