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(Notiziario Aduc) Nel suo intervento televisivo di qualche giorno fa, il presidente Nicolas Sarkozy ha sollecitato a combattere con fermezza “il traffico di droga che fa danni in un certo numero di quartieri”. Uno studio, pubblicato il 3 dicembre dall’Osservatorio francese per le droghe e le tossicodipendenze (OFDT) getta nuova luce su quest’economia sommersa giacche’ fornisce una valutazione dei guadagni dei trafficanti di cannabis -dal piccolo rivenditore di strada al grossista intermedio. La “stima dei guadagni dei dealers” e’ stata inviata all’organo interministeriale per la lotta alla droga e alla tossicomania (MILDT). Vi si legge che, in un mercato al dettaglio della cannabis che in Francia rappresenta dai 746 agli 832 milioni di euro l’anno, la “cifra d’affari” annuale degli spacciatori e’ valutabile tra 253.000 e 552.000 euro l’anno per i semi-grossisti; tra 35.000 e 77.000 euro per i primi intermediari, e tra 4.500 e 10.000 euro per i secondi e terzi intermediari, nei gradini piu’ bassi della scala. Guadagni, dai quali si deve dedurre, per i grossi rivenditori, i costi di trasporto.
In Francia, nel 2005, c’erano 689-1.054 grossisti intermedi di cannabis, e tra 6.000 e 13.000 primi intermediari. I rivenditori di strada, ultimi della catena, sono di gran lunga i piu’ numerosi, tra 58.000 e 127.000, e ciascuno di loro distribuisce da 1 a 3,6 chili di cannabis l’anno. Piu’ le quantita’ vendute sono grandi, piu’ il traffico e’ redditizio, considerato lo “sconto” di cui beneficiano i grossi venditori, come e’ prassi in qualsiasi commercio all’ingrosso. Viceversa, in fondo alla scala distributiva, per i piccoli rivenditori, “il commercio della cannabis e’ poco remunerativo”, analizza lo studio. “Questo tipo di commercio comincia a essere lucrativo solo a partire dal secondo intermediario”, ossia dalla vendita annuale di dieci chili.