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(Notiziario Aduc) Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha denunciato la presenza di paramilitari colombiani infiltrati nei quartieri popolari di Caracas e nella zona della frontiera per destabilizzare il Venezuela, in attuazione di un presunto piano promosso dagli Usa con l’appoggio della Colombia. ‘E’ un piano -ha dichiarato Chavez nel programma Alo’ Presidente’- per noi molto pericoloso, progettato in Colombia dagli americani per riempirci di paramilitari. Gia’ stiamo sentendone la presenza a Barinas, Apure, Tachira, Zulia (sud-ovest e ovest del paese) e sono arrivati fino a Caracas’.
Questi nuovi paramilitari ‘non vanno in giro armati o in uniforme, lavorano nei quartieri poveri vendendo cocaina a un prezzo minore del mercato per avere l’appoggio delle bande che li’ operano e rifornirle di armi da guerra’.
Chavez ha poi indicato che la base operativa dei paramilitari e’ la Colombia e che ‘ci sono forze dell’esercito (colombiano) che, non solo conoscono il piano, ma che lo sostengono’. ‘Poi ci accusano di appoggiare la guerriglia. E’ una bugia. Noi vogliamo la pace, mentre Bogota’ appoggia il paramilitarismo, le cosiddette Aquile Nere che danneggiando il Venezuela’.
Chavez ha concluso rivelando che denuncera’ presso gli organismi internazionali il fenomeno delle infiltrazioni di paramilitari in Venezuela, definendolo ‘un affare di guerra’. Il fenomeno del paramilitarismo di matrice colombiana non e’ nuovo, infatti nel 2004 erano stati arrestati a Caracas 90 paramilitari colombiani, parte di un gruppo di 130 sospetti. Il 10 maggio fu scoperta una fattoria dove i paramilitari armati si addestravano e, secondo il governo, avevano piani sovversivi fra cui un attentato contro lo stesso Chavez.