Continuano gli sforzi dei cittadini e della società civile americana per estendere le legalizzazioni della cannabis, per uso medico e non solo, in altri stati degli USA tramite i referendum popolari.
Recentemente in Arizona i sostenitori di un’iniziativa statale per legalizzare la vendita di marijuana agli adulti ha depositato oltre 420.000 firme presso la Segreteria di Stato. Si tratta di quasi il doppio del numero di firme necessarie. La proposta, nota come Smart and Safe Arizona Act, è stata presentata l’anno scorso da una coalizione di vari gruppi e associazioni. Secondo i dati di un sondaggio raccolti all’inizio di giugno, circa i due terzi degli elettori dell’Arizona affermano che voteranno “sicuramente” o “probabilmente” “sì” al referendum nel caso sia ammessa al voto a novembre 2020. La legge consente a coloro che hanno 21 anni di possedere fino a un’oncia di cannabis (28 grammi) e destina i ricavi delle vendite al dettaglio di cannabis al finanziamento di vari programmi di educazione pubblica e sicurezza. Gli adulti sarebbero anche in grado di coltivare fino a sei piante per scopi non commerciali in una residenza privata. Coloro che hanno condanne per marijuana sarebbero autorizzati a presentare una petizione ai tribunali affinché i loro precedenti vengano cancellati.
Anche nel Montana si andrà probabilmente al referendum a Novembre. I membri della coalizione affiliati al New Approach Montana hanno recentemente presentato 130.000 firme per qualificare un paio di iniziative elettorali complementari per regolare il mercato commerciale della cannabis per adulti. Le regole statali impongono di convalidare 25.000 firme per ammettere la prima misura e altre 51.000 firme per convalidare la seconda per la votazione di novembre.
In Nebraska, i membri della coalizione Nebraskans for Medical Marijuana hanno consegnato oltre 182.000 firme per permettere il voto di una proposta di legalizzazione della cannabis medica. Per l’ammissione, i funzionari statali devono convalidare 121.000 firme. L’iniziativa modifica “la Costituzione del Nebraska per fornire il diritto di utilizzare, possedere, accedere e produrre in modo sicuro cannabis e prodotti e materiali a base di cannabis, per gravi condizioni mediche come raccomandato da un medico o un infermiere“. Il Nebraska è uno dei pochi stati della nazione che non consente l’accesso regolamentato alla cannabis a pianta intera o al CBD.
I referendum per la legalizzazione dell’uso non medico per gli adulti sono già state ammesse per la votazione nel New Jersey e nel South Dakota. Le iniziative per legalizzare l’accesso medico alla cannabis appariranno invece sulle schede degli elettori in Mississippi e nel South Dakota.
Per quanto riguarda l’uso ricreativo per gli adulti in Montana sono riprese le operazioni di raccolta firme con le dovute attenzioni dovute al COVID-19. In Oklahoma la Corte Suprema dello Stato ha deciso che la raccolta firme potesse continuare, permettendo così ai promotori della campagna di provare a raccogliere le firme necessarie, anche se ritenuto molto difficile. In attesa di sapere cosa ne è stato delle firme raccolte in Arkansas, dove era molto difficile raggiungere l’obbiettivo entro il 3 luglio, nel Missouri la campagna è stata sospesa causa coronavirus, come in North Dakota dove è stata rimandata al 2022.
Nuove speranze si sono accese per la raccolta-firme in Idaho quando il Tribunale ha riaperto i giochi per l’ammissione di un altro quesito, ipotizzando una riapertura dei termini per ovviare ai problemi legati al lockdown, di cui potrebbe beneficiare anche il quesito sulla marijuana medica. In California si è infine in attesa della risposta rispetto alla raccolta di firme on line su un referendum di estensione della normativa su cannabis e canapa industriale.