Gli esperti delle Nazioni Unite e degli Stati uniti concordano sul calo della produzione di oppio in Afghanistan nel 2008, ma si registra uno scontro tra i rispettivi uffici antidroga sulle stime del decremento.
Secondo l’ufficio antidroga della Casa Bianca, la produzione di eroina ha subito una flessione del 31 per cento rispetto al 2007 (- 2.700 tonnellate), anno in cui e’ stato registrato il picco piu’ alto degli ultimi anni. Secondo le Nazioni Unite – che hanno rilasciato le stime lo scorso 26 agosto -, il calo nella coltivazione dei papaveri e’ pari al 19 per cento e avrebbe prodotto una contrazione meno consistente della produzione di oppio a causa di un aumento della resa del campo coltivato. Anche per la Casa Bianca la coltivazione del papavero ha subito una analoga contrazione pari al 22 per cento, ma la resa e’ diminuita in pari misura. Secondo il direttore dell’ufficio antidroga della presidenza Usa, John Walters, le stime del Palazzo di vetro sono dovute ad “anomalie metodologiche”: la tecnica della raccolta delle informazioni da parte dell’Onu e’ sostanzialmente diversa da quella statunitense.
I due istituti concordano pero’ sulle cause della contrazione dei raccolti: la siccita’ dell’ultimo anno ha ridotto drasticamente la superficie coltivabile. Secondo le Nazioni Unite si e’ passati dai 193 mila ettari dello scorso anno agli attuali 157 mila. Per Washington, che concorda con l’Onu sulla superficie coltivata per il 2008, si parte da un dato superiore per lo scorso anno di poco superiore ai 200 mila ettari. L’amministrazione Bush ha speso dal 2002 la cifra di 2,8 miliardi di dollari per la lotta alla coltivazione della droga in Afghanistan, registrando nel 2006 e 2007 un record nell’aumento dei raccolti. Ogni anno entrano nelle casse dei trafficanti di oppio – che sono per lo piu’ talebani -, oltre 70 milioni di dollari. L’Afghanistan e’ ancora il piu’ grande produttore di oppio al mondo e la provincia meridionale di Helmand e’ quella dove si registra la maggiore produzione, pari al 60 per cento di tutto il paese. Un dato positivo, secondo Walters e’ l’aumento costante delle province afgane dove non si coltiva il papavero: attualmente sono 18 su un totale di 34, nel 2007 erano 15, mentre nel 2006 erano 12. (Il Velino)