L’ex presidente brasiliano Fernando Henrique Cardoso sostiene che il sistema attuale di lotta alla droga e’ fallito, e nega che in questo campo vi possa essere una ricetta universale. Egli e’ a capo di un gruppo di personalita’ che il prossimo anno proporra’ all’Onu alternative per combattere il narcotraffico, cui partecipano anche gli ex presidenti della Colombia e del Messico, Cesar Gaviria ed Ernesto Zedillo.
Cardoso ha spiegato che la Comision Lationoamericana sobre Drogas y Democracia, da lui presieduta, puo’ generare un flusso di idee su come affrontare il narcotraffico, giacche’ “il paradigma attuale della lotta contro le droghe sta fallendo”. “Allora bisogna creare un altro paradigma, che pero’ non abbiamo ancora”, ha spiegato l’ex presidente brasiliano (1995-2003) in una conversazione con la rivista colombiana Semana. Ha sostenuto che il rapporto della commissione per le Nazioni Unite sara’ formato da relazioni provenienti da ogni singolo Paese poiche’ “non esiste una ricetta universale” e questa e’ stata, secondo lui, il grande errore della politica Usa. “Le esperienze vissute dimostrano che esistono diverse strade. Per esempio, in citta’ come Bogota’ e Medellin i tassi di omicidi sono diminuiti perche’ si sono create interconnessioni tra i sindaci, ed e’ una cosa di cui la politica globale non parla”. In quanto alla legalizzazione delle droghe, ha detto che il rischio e’ che si smetta di pensare alla loro nocivita’, come e’ successo con il tabacco, che “sebbene non sia illegale non e’ una buona cosa e provoca danni”. Ha aggiunto che la produzione di allucinogeni “non potra’ mai essere depenalizzata” ed e’ altrettanto contrario a che lo sia il consumo, pur riconoscendo la necessita’ di “un atteggiamento meno repressivo”. Riferendosi al potere di corruzione delle strutture dello Stato da parte delle organizzazioni dei narcotrafficanti, Cardoso sostiene che l’America Latina e’ sufficientemente forte per conservare la democrazia nonostante le mafie.