“La droga non sara’ depenalizzata perche’ il Paese non e’ preparato”, sostiene Lucia Garin de Tula, titolare della Commissione Prevenzione delle tossicodipendenze e Controllo del narcotraffico, parlando di quello che il Parlamento sta fecendo contro questa piaga.
Come si combatte la droga dentro una commissione parlamentare?
La commissione della Camera bassa deve occuparsi di due fronti ben distinti, indicati dai due termini che la compongono. Da un lato, la lotta e il controllo del narcotraffico; dall’altro, la prevenzione.
L’Argentina combatte con durezza il narcotraffico?
Il nostro Paese dovrebbe combatterlo di piu’ giacche’ l’ubicazione geografica l’ha trasformato in un Pase di transito e, attualmente, anche in un Paese di consumo. Le nostre frontiere sono molto vulnerabili rispetto al passaggio dei carichi di droga poiche’ non siamo adeguatamente attrezzati ne’ abbiamo sufficiente personale di gendarmeria.
Da dove entra la droga?
Soprattutto da Salta, Misiones, Juiuy e Formosa -le province che confinano con il Paraguay, il Brasile e la Bolivia. Ma entra anche dal nod, da Santa Fe, con elicotteri ed aerei di piccole dimensioni che atterrano su piste clandestine. Inoltre, il contrabbando brulica in tanti posti di frontiera, come per esempio a Salvador Mazza, a Jujuy, dove la gente che lo fa, sostiene essere l’unica forma di vita.
L’anno scorso sono stati dibattuti vari progetti di depenalizzazione della droga. Sara’ questo l’anno della depenalizzazione o della legalizzazione?. E qui la risposta e’ che il Governo nazionale dice no sia alla depenalizzazione sia alla legalizzazione, percio’ lei scarta queste due possibilita’, convinta che il Paese non sia pronto. In quanto al fallimento delle campagne di prevenzione, la signora sostiene che la colpa e’ dei pochi soldi e del personale inadeguato. Ultima domanda: E’ da modificare la legge sugli stupefacenti?.
Prima ancora bisognerebbe aggiornarla perche’ sono passati 18 anni; esistono nuove droghe e con esse nuove abitudini, come il consumo di “paco”.