La Commissione Coca dell’Assemblea Costituente ha redatto il primo articolo di riforma della nuova Costituzione Politica, riforma che nella sua prima parte dispone che lo Stato riconosca la coca in tutte le sue varietà come risorsa naturale, economica, rinnovabile e strategica e, in secondo luogo, che i ramoscelli di alloro e olivo, che compaiono nell’attuale simbolo nazionale, siano sostituiti in favore della “sacra pianta millenaria”.
La proposta della Commissione viene discussa in seduta pubblica che si svolge da ieri nel collegio “Junin”. A questa sessione partecipano circa 400 persone che rappresentano le sei federazioni (di coltivatori, ndT) delle aree di Cochabamba e Yungas de La Paz, oltre alle organizzazioni dei commercianti della foglia di coca e dei consumatori.
La Commissione, una delle poche che è rimasta a lavorare a Sucre (la capitale costituzionale della Bolivia, ndT), mentre il grosso dei parlamentari si sposta sul territorio nazionale per raccogliere le proposte della popolazione, propone un articolo in due parti. La prima, relativa alla costituzionalizzazione del tema della coca, che così recita: “Lo Stato riconosce la pianta di coca, il cui nome scientifico è ‘Erythroxylum coca’, in tutte le sue varietà, come risorsa naturale, economica, rinnovabile, strategica e bioenergetica, con oltre 5?000 anni di vita; fulcro delle culture andino-amazzoniche, simbolo culturale ed elemento cerimoniale sacro e di integrazione sociale”.
L’impostazione si basa sul valore nutrizionale e medicinale della foglia di coca ed è, fondamentalmente, finalizzata alla “sicurezza alimentare, la salute integrale e la sovranità nazionale”.
Nella seconda parte, riguardante l’inclusione di altri elementi nei simboli della patria, i costituenti di questa Commissione propongono che: “I ramoscelli di alloro e di olivo devono essere modificati con ramoscelli della sacra pianta millenaria della foglia di coca, che rappresenta un simbolo di costanza, economia popolare, coerenza culturale e di resistenza e coesione sociale”.
Secondo il documento al quale ha avuto accesso “La Razón”, la Commissione spiega che l’olivo “è una pianta che fornisce grandi risorse economiche alla Spagna ed ha sicuramente senso per quel paese, mentre l’alloro è un simbolo dell’impero romano; per cui nessuno di questi elementi ha alcun significato per la Bolivia”.
La Presidente della suddetta Commissione, l’ex dirigente ‘cocalera’ del Chapare Margarita Terán, ha spiegato che la sessione territoriale continuerà fino a mercoledì e che si cercherà il consenso di tutti i settori interessati a questo tema su un’unica proposta; quindi, nella prima settimana di aprile, si presenterà la proposta finale nel corso di una fiera della coca che si svolgerà a Sucre.