La Bolivia avra’ presto un impianto, il primo nel paese, per l’industrializzazione della foglia di coca, simbolo del paese e cara al presidente Evo Morales che prima di raggiungere la massima carica fu presidente del sindacato dei ‘cocaleros’ di Cochabamba.
In una cerimonia nel municipio di Villa Tunari (dipartimento di Cochabamba), scrive l’agenzia di stampa statale Abi, Morales ha consegnato un anticipo di 1,5 milioni di bolivianos (141.000 euro), che costituisce il 40% della somma totale ritenuta necessaria per costruire la fabbrica.
Il progetto prevede l’edificazione in localita’ Paractito di un impianto di trattamento della foglia di coca su un terreno di almeno 10 ettari ed il capo dello Stato ha raccomandanto ai dirigenti della Federazione Yungas-Chapare di accelerare i tempi per trasformare il progetto in realta’.
Fin dalla sua elezione, Morales ha difeso le coltivazioni di coca, anche all’Onu, ricordando l’ancestrale uso di questa foglia nella tradizione degli indigeni e assicurando che la quota di coltivazioni autorizzate dovranno fornire materia prima ad un progetto industriale che vedra’ la luce presto.
Il 20 dicembre 2005, poco dopo la vittoria elettorale, disse alla stampa estera che ‘la coca non e’ cocaina. Qui il produttore della foglia di coca non e’ narcotrafficante, come il consumatore della foglia non e’ un tossicodipendente’.
‘Vogliamo chiarire questo a livello internazionale – concluse – perche’ non accetto che essa sia depenalizzata per produrre Coca Cola e penalizzata per l’uso andino’.