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“Per quanto il ministro Ferrero tenti di spiegare ruolo e luogo in cui opera la ex brigatista Ronconi, il fatto rimane. Questa maggioranza, questo governo, ricicla personaggi che rappresentano un pessimo esempio. La presenza di un ex terrorista in ambiti istituzionali e’ comunque una vergogna, a qualsiasi titolo essa sia chiamata ad operare”.
Ribatte cosi’ Maurizio Gasparri (Alleanza nazionale) al ministro della Solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero, in relazione alla ex terrorista rossa Susanna Ronconi.

“Nel caso della Consulta degli esperti in materia di tossicodipendenza, poi il governo ha preferito emarginare operatori laici e cattolici, facendo entrare la Ronconi, sol perche’ non si sono piegati alla linea “piu’ droga per tutti”, dando al paese tutt’altro messaggio. E’ proprio sicuro il ministro Ferrero- si chiede a questo punto Gasparri- che certe forme di “riabilitazione” non costituiscano piuttosto un precedente al quale altri fanatici si potranno un domani appigliare?”.

“Forse- conclude il deputato di An- quello cui stiamo assistendo in queste ore sul fronte del terrorismo interno dovrebbe fargli trarre conclusioni diverse e piu’ sagge”.

Il ministro Ferrero ha replicato cosi’: “Gasparri ha definito erroneamente Susanna Ronconi ‘consulente del governo’. Colgo l’occasione per ribadire per l’ennesima volta che Susanna Ronconi non e’ in alcun modo consulente del mio ministero o del governo e non percepisce alcun emolumento. Ronconi fa parte della ‘Consulta degli esperti e degli operatori sociali sulle tossicodipendenze’, la cui formazione ha seguito criteri di pluralita’, professionalita’ e ricerca delle esperienze maturate in questa materia. Il nome di Susanna Ronconi e’ stato indicato dal ‘Forum droghe’ sulla base delle esperienze da lei acquisite da anni in questo campo. Quanto alla vicenda precedente di Susanna Ronconi, credo che i principali testimoni della vittoria che lo Stato democratico ha ottenuto sul terrorismo, anche e soprattutto grazie all’impegno del movimento operaio e delle sue organizzazioni politiche e sindacali, siano proprio le persone che come lei hanno preso parte a quella stagione violenta e che oggi non solo considerano sbagliate le scelte che fecero all’epoca, ma si sono impegnate concretamente nella societa’ facendo scelte del tutto diverse e in favore degli altri”.