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Una reporter, un fotografo e un autista di un giornale di Rio de Janeiro sono stati sequestrati e torturati dalla ‘milizia’ che controlla la favela del Batan, nello zona occidentale della capitale carioca. Lo hanno annunciato ieri fonti della polizia brasiliana a piu’ di 15 giorni dall’accaduto. Gruppi di para-poliziotti, le cosi’ dette milizie, formati da agenti in servizio o pensionati, agiscono clandestinamente in 78 baraccopoli di Rio. Negli ultimi quattro anni hanno occupato in media una favela al mese. Uccidono i narcotrafficanti del ‘morro’ (collina sulla quale sorge la favela) e si sostituiscono a loro nella gestione della popolazione di baraccati che li paga per essere lasciati in pace. Il 14 maggio la reporter e il fotografo del quotidiano ‘O Dia’, che vivevano da due settimane nella favela per fare un reportage sulla milizia locale, sono stati sequestrati da dieci uomini incapucciati mentre si trovavano in un bar della favela, e poi ammanettati e torturati. I miliziani, che in piu’ occasioni hanno dimostrato di essere poliziotti, hanno portato i due, il loro autista e un abitante della favela, in una casa, e li hanno sottoposti a un trattamento da dittatura militare, torturandoli con scosse elettriche e soffocandoli con sacchi di plastica. La direzione del giornale ha detto che tutti e tre i suoi dipendenti sono ora mantenuti in convalescenza in un luogo segreto. Non si conosce il destino del quarto uomo.