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Abbraccio commosso di Benedetto XVI ai giovani della Fazenda da Esperança, la comunità di recupero per i giovani in difficoltà, soprattutto ex tossicodipendenti, fondata dal frate francescano tedesco Frei Hans Stapel, vicino ad Aparecida. Proprio da qua arriva una dura condanna del Papa a chi spaccia e commercia la droga. “Dico agli spacciatori che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiederà loro conto di ciò che hanno fatto”. È un ammonimento severo quello di Benedetto XVI che risuona forte, e che fa subito tornare alla mente l’anatema lanciato da Giovanni Paolo II, dalla valle dei Templi di Agrigento, nel 1993, contro i mafiosi: “Nel nome di Cristo, mi rivolgo a voi. Convertitevi. Un giorno verrà il giudizio di Dio”.

Papa Ratzinger ha fatto visita questa mattina alla Fazenda da Esperança (Fattoria della Speranza), a Guaratinguetà, a circa 30 km da Aparecida. E agli ex tossicodipendenti ha chiesto di essere “ambasciatori della speranza”. “Il Brasile possiede una statistica delle più rilevanti per ciò che riguarda la dipendenza chimica dalle droghe e dagli stupefacenti. E l’America Latina non resta indietro. Perciò dico agli spacciatori che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiederà loro conto di ciò che hanno fatto. La dignità umana non può essere calpestata in questo modo”.
Infine, ricordando il brano del Vangelo di Marco, ha sottolineato: “Il male provocato riceve la medesima riprovazione che Gesù espresse per coloro che scandalizzavano `i più piccoli'”.

Papa Ratzinger, giunto in macchina da Aparecida, ha prima benedetto la nuova Chiesa della Fazenda, dove ha incontrato anche le suore clarisse e gli operatori della comunità. “Vincere le prigioni della droga e rompere le catene delle droghe”: con queste parole Benedetto XVI si è rivolto da subito ai giovani che sono usciti o stanno uscendo dal tunnel della droga. “Dove la società non vede più alcun futuro o speranza i cristiani sono chiamati ad annunziare la forza della resurrezione. Proprio qui in questa fazenda da Esperança dove risiedono tante persone, specie giovani, che cercano di separare il problema della droga, dell’alcol e della dipendenza delle sostanze chimiche, si testimonia il Vangelo di Cristo in mezzo a una società consumistica lontana da Dio”.

Il Papa è stato accolto dal fondatore della Fazenda, Frei Hans Stapel. Ma sono stati i giovani a dare il benvenuto al pontefice, preparando per lui uno speciale spettacolo. “Quanto difficile è la nostra battaglia ognuno ha la propria storia, ma abbiamo una speranza di vita e sappiamo che insieme siamo più forti”. Cinque giovani hanno raccontato la propria disperata storia di vita, cambiata grazie all’incontro con la Fazenda. E’ Antonio a rompere il ghiaccio. E’ commosso. Racconta: “Mi drogavo, avevo il mio giro di traffico. Poi un giorno ho conosciuto la comunità e tutto è cambiato”. Parlano ancora Roland, ex tossicodipendente, Alexey, ora responsabile della Comunità di Mosca, Sylvia, 20 anni, che ha avuto problemi di anoressia. Portano le loro storie al Papa. Ci sono pianti, abbracci commossi con Benedetto XVI.

Prima di lasciare la Fazenda, frei Stapel ha annunciato di aver ricevuto per la comunità 100mila dollari dal Papa in persona. Un bel dono. Ma il piu’ grande, per i circa 2000 ragazzi presenti quest’oggi alla Fazenda, è stato lo speciale incontro con Benedetto XVI. Un incontro che resterà certamente nei loro cuori.