Sale il livello del dibattito intorno al destino di Insite, la “narco-sala” che potrebbe nascere ad Ottawa. Secondo Liz Evans, la maggiore sostenitrice del progetto Insite, che funziona a Vancouver dal 2003, ci vorrebbe una linea coerente su tutto il territorio canadese. L’apertura di InSite è stata autorizzata in virtù di una deroga concessa dal Controlled Drugs and Substances Act federale. La deroga doveva scadere alla fine di giugno, ma una sentenza della Corte Suprema del British Columbia ha a InSite di andare avanti. Pieno rammarico il commento di Liz Evans: “alle persone che si oppongono alle ‘stanze del consumo’ posso solo chiedere: ‘e se si trattasse di voi’? L’unico scopo di questi centri è di tenere in vita le persone: dove c’è vita, c’è speranza! Non riesco a credere che la maggioranza dei cittadini di Ottawa preferiscano che si diffonda l’Hiv e le altre malattie infettive”. E’ a quanto si va incontro con la chiusura di questo genere di ambulatori, dove avviene la distribuzione di siringhe nuove e di profilattici, oltre ad un importante servizio di assistenza.