Ieri il Governo Meloni ha riformulato l’emendamento al disegno di legge “Sicurezza” che vorrebbe vietare tout court il mercato delle infiorescenze di canapa in Italia, a prescindere che queste contengano o meno THC, il principio attivo psicoattivo della cannabis, presente in quantità irrilevanti nei fiori di cannabis light.
Per Leonardo Fiorentini, segretario di Forum Droghe “negli stessi giorni in cui gli Stati Uniti stanno correndo verso la riclassificazione della cannabis il Governo Meloni decide di uccidere la filiera italiana della canapa. Si tratta di un attacco puramente ideologico, senza alcuna base scientifica e che regala un ulteriore fetta di consumatori e mercato alle narcomafie.”
Fiorentini – autore del libro e del podcast l’Onda Verde che analizza il processo di riforma mondiale delle politiche sulla cannabis – ricorda che “il CBD contenuto nella cannabis light non ha effetti psicotropi e nessun effetto collaterale significativo, come riferito dall’OMS a seguito della revisione scientifica del 2020. Collegare il suo uso a possibili “alterazioni dello stato psicofisico” che possano mettere “a rischio la sicurezza o l’incolumità pubblica o la sicurezza stradale” è pura mistificazione che tradisce l’approccio esclusivamente ideologico del Governo Meloni alle droghe, alla cannabis in particolare. La verità è disarmante: è come vietare la birra analcolica per prevenire la guida sotto effetto di alcol.”
“Già il Ddl Sicurezza così com’è – continua Fiorentini – rappresenta un’abnorme accozzaglia di inutili e pericolose norme penali che mettono a rischio anche il diritto di manifestare il dissenso e introducono regimi carcerari inumani, in particolare per le detenute madri. La destra vuole peggiorarlo e continuare ad usare il diritto penale come una clava e nell’immediato come strumento propaganda elettorale.”
Per l’esponente di Forum Droghe “vietando la cannabis light il Governo Meloni non mette solo fuorilegge oltre 10 mila persone, per lo più giovani, impiegate nel settore, manda sul lastrico migliaia di aziende e costringerà alla chiusura centinaia di negozi. Regala anche alle narcomafie tutti coloro che oggi la consumano, perchè gli studi riportano in larga parte di un uso che sostituisce quello della cannabis illegale.”
Fiorentini conclude con un appello: “l’8 e il 9 di giugno si andrà a votare le elezioni europee e amministrative. Ci sono tanti candidati e tante candidate che si sono impegnati per una riforma delle politiche sulle droghe a livello europeo, italiano e locale, come chiesto in un appello della società civile europea – l’elenco dei firmatari è su Fuoriluogo.it. E’ tempo che chi usa cannabis, light o non light, prenda coscienza che la politica può influire pesantemente sui propri comportamenti e stili di vita, come già ben sa quel milione e mezzo di persone colpito dalle sanzioni amministrative. Come cittadini hanno un’arma formidabile con cui rispondere alla violenza della repressione e dello stigma. Il voto.”
Foto: Governo.it