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AGGIORNAMENTO: lunedì sera è arrivata l’ufficialità del rinvio a dicembre 2020.

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Vienna – Ha vinto la rigidità della Russia, che non si è spostata di un millimetro dalla sua posizione di contrarietà a portare al voto la raccomandazione dell’OMS sulla riclassificazione della cannabis nelle tabelle internazionali. La Commission on Narcotic Drugs dell’ONU riunita da questa mattina a Vienna non deciderà quindi sul riconoscimento delle proprietà terapeutiche della cannabis.

La raccomandazione dell’OMS, che trovate pienamente illustrata su Fuoriluogo.it (vi segnaliamo anche questo commento di TNI e WOLA, in inglese), prevede la rimozione della cannabis dalla tabella IV (sostanze pericolose senza proprietà terapeutica) della convenzione del 1961, confermandola alla tabella I (sostanze pericolose con proprietà terapeutica), la ricollocazione del THC e del dronabinolo dalla convenzione del 1971 alla tabella I del 1961 e l’inserimento dei preparati farmaceutici di cannabis nella tabella III del 1961. Inoltre chiede di aggiungere una nota che escluda i prodotti a base di CBD, con meno dello 0,2% di THC, dall’applicazione delle convenzioni.

In questi mesi si sono contrapposti due fronti, uno guidato da Canada, USA, Uruguay, Messico, l’Unione Europea che sosteneva l’approvazione della raccomandazione, in particolare sulla rimozione dalla tabella IV (punto 5.1), l’altro capitanato dalla Russia e sostenuto da Cina, Giappone, da molti paese africani e del medio oriente. La motivazione che sarebbe stata portata dai contrari è che riconoscere oggi il valore terapeutico della cannabis significherebbe tirare la volata al processo di regolazione legale della cannabis in corso in molti paesi. Una opposizione dunque tutta ideologica, che ha sfruttato il “consensus” (ovvero il metodo del consenso utilizzato nelle decisioni a Vienna) per bloccare di fatto il voto in questa sessione della CND.

La mediazione raggiunta nei negoziati prevede il rinvio del voto, ma con l’impegno formalizzato a procedere in occasione della riconvocazione di dicembre, o alla peggio nel corso della prossima CND, nel maro 2021. La CND assumerà una decisione che prevede il proseguimento dell’approfondimento sulla raccomandazione con gli stati membri e l’OMS durante l’anno, in modo da giungere alla decisione senza alibi rispetto al merito della decisione.

Come già scritto non si tratta della migliore raccomandazione possibile, in particolare resta un mistero su quali basi scientifiche la cannabis venga mantenuta, a seguito della review dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella tabella I delle sostanze più pericolose. La motivazione addotta dall’OMS, ovvero il fatto che la cannabis è la sostanza fra quelle controllate dalle convenzioni, più usate nel mondo ha più a che fare con valutazioni politiche che evidenze scientifiche sulla pericolosità della sostanza in quanto tale e quindi sulla sua collocazione nelle tabelle.

Pur essendo criticabile è evidente, quantomeno dal livello dell’opposizione rispetto alla sua approvazione, che a questo punto è molto importante che sia approvata. E’ anche chiaro che in vista del 2021 è necessario costruire un sostegno vasto da parte della Società Civile a favore dell’applicazione delle evidenze alle politiche sulle droghe, a partire da quelle sulla cannabis.

Scarica i documenti

  • pdf E_CN.7_2020_L.8_E
    Scarica la decisione della CND per il rinvio del voto sulla riclassificazione della cannabis nelle tabelle internazionali.
    Aggiunto in data: 3 Marzo 2020 11:13 Dimensione del file: 121 KB Download: 266