Anche la Nuova Zelanda si affaccia sul crinale del cambio di politica sulle droghe che percorre ormai l’intero globo. Jacinda Ardern, neo Primo Ministro del paese australe ha dichiarato recentemente che intende aprire una discussione nel paese sulla regolamentazione legale della cannabis.
L’ipotesi di indire un referendum viene dopo che la legalizzazione della cannabis è stata sostenuta con forza in campagna elettorare dal Green Party, che ora è entrato nel governo neo eletto. Un Governo particolarmente etereogeneo, visto che oltre ai verdi vede al suo interno i laburisti, che esprimono la premier, e New Zealand First, un partito populista-nazionalista. Alle elezioni del 23 settembre scorso infatti il Partito Nazionale (di centro-destra), al governo negli ultimi 9 anni, ha perso 4 seggi, proprio quelli che gli avrebbero garantito la maggioranza in parlamento. Ragione per cui gli altri 3 partiti maggiori si sono coalizzati ed hanno formato un nuovo esecutivo guidato da Ardern.
La premier neozelandese, che è arrivata a guidare il governo dopo una efficace campagna elettorale che ha fatto guadagnare in poche settimane decine di punti ai laburisti, ha dichiarato: “durante la campagna ho sempre detto che non credo che le persone dovrebbero essere imprigionate per l’uso personale di cannabis. D’altro canto, ho anche delle preoccupazioni nei confronti dell’accesso dei giovani a una sostanza che può provocare danni”.
Il Green Party ha proposto una riforma che prevede la regolamentazione legale dell’uso personale, incluso il possesso e la coltivazione per i maggiorenni, rimuovendo le sanzioni anche per l’uso medico. Ross Bell, direttore esecutivo della New Zealand Drug Foundation, ha dichiarato alla CNBC che nei sondaggi da loro condotti il 65% dei neozelandesi è favorevole ha cambiare la legge e che è venuto il tempo di un “nuovo sguardo verso la politica sulle droghe”. Secondo Bell l’attuale modello canadese di regolamentazione della cannabis è un buon punto di partenza anche per la Nuova Zelanda. Non ci sono ancora notizie precise sui tempi del referendum, ma Bell ha dichiarato che il governo della Nuova Zelanda vuole che il voto sia comunque vincolante e, se possibile, prima del 2020, ovvero entro la legislatura (che dura tre anni).
[fonte CNBC]