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Normalmente quando uno Stato in Usa decide di approvare la distribuzione di cannabis terapeutica, i contrari all’uso e la vendita di questa sostanza sostengono che questo e’ un metodo per far aumentare vendita e abuso. Per evitare questo tipo di reazioni l’Arizona ha deciso di includere metodi molto stretti di controllo per la sicurezza dei punti di vendita. E’ la prima volta che cio’ accade negli Usa. “un medico sara’ incaricato di seguire giorno per giorno come viene dispensata questa sostanza, ed e’ questa la grande novita’ in Arizona a confronto con gli altri 16 Stati in cui e’ consentito il consumo. Se realmente si sera’ la cannabis come medicina, occorre conoscere come funziona”, ha dichiarato Michael Blackes, proprietario di tre punti vendita in California e in attesa di autorizzazione per altri due in Arizona.
I pazienti trattati con cannabis terapeutica avranno un tesserino, come gia’ accade in California e Colorado, che dovranno presentare ogni volta che acquistano la sostanza in un punto di distribuzione. “Lo scopo e’ di poter seguire ogni consumatore e dimostrare che non ha fatto acquisti oltre i 70 grammi di sostanza raccomandati per settimana”, ha detto Harmony Dupont, del Dipartimento della Salute in Arizona.
Il consumo di cannabis e’ illegale a livello federale in Usa, per questo i responsabili della sicurezza dello Stato fanno sapere che ogni punto vendita dovra’ rispondere ai requisiti di sicurezza stabiliti, “perche’ in fondo, consumare cannabis continua ad essere un reato penale”.
“I punti vendita devono disporre di un sistema di vigilanza, con sistemi di allerta e luci all’esterno della sede”, dice Dupont. Anche se non e’ obbligatorio, alcuni punti vendita dispongono di un agente di sicurezza w “la Polizia di Phoenix sara’ sull’allerta perche’ non accadano incidenti e prendano adeguati provvedimenti nel caso in cui si registri un aumento di criminalita’ all’esterno di queste sedi”.
Il dibattito sul ftto che questi punti vendita aumentino la criminalita’ o meno e’ in corso in Usa. Un recente studio dell’UCLA ha concluso che “non esiste una relazione di causa ed effetto tra delinquenza e i punti vendita, meno quando si presenta un delinquente grazie agli scarsi sistemi di sicurezza. L’uso di guardiani e di telecamere e’ consigliato”.
Tutti coloro che intendono fare domanda per questi punti vendita, devono presentare un progetto in cui sia indicato come intendono organizzare e realizzare il sistema per seguire il percorso della cannabis venduta per motivi medici. Le prime richieste sono state accettate nello scorso mese di maggio, 484 formulari sono stati presentati. Le licenze verranno rilasciate nel prossimo mese di agosto e saranno solo 126, un numero che non favorisce l’espansione incontrollata del commercio.